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Il caso Cospito

Cospito, per la Procura l’anarchico non deve andare ai domiciliari: giudici decideranno entro 5 giorni

La procuratrice generale di Milano, Francesca Nanni, ha dato parere negativo all’istanza di differimento pena per Alfredo Cospito ai domiciliari a casa della sorella richiesta dai legali dell’anarchico.
A cura di Annalisa Cangemi
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La procuratrice generale di Milano Francesca Nanni e il sostituto pg Nicola Balice hanno dato parere negativo alla richiesta di differimento pena, con detenzione domiciliare, presentata da Alfredo Cospito, "per motivi di salute". Per la Procura generale, quindi, Cospito deve rimanere in stato di detenzione carceraria. Il parere espresso comunque non sarà vincolante ai fini della decisione. L'anarchico è in sciopero della fame contro il regime del 41 bis da oltre 5 mesi. Dopo l'udienza che si è tenuta questa mattina all'ospedale San Paolo di Milano, durata circa due ore, i giudici della sorveglianza avranno cinque giorni di tempo per decidere sull'istanza.

La difesa, rappresentata dall'avvocato Flavio Rossi Albertini, chiede che il detenuto possa scontare la sua pena ai domiciliari, a casa della sorella a Pescara. I giudici – la presidente del tribunale di Sorveglianza Giovanna Di Rosa, il magistrato Ornella Anedda e due esperti – dovranno tener conto della scelta di Cospito di non alimentarsi, e su questo punto le sentenze della Cassazione sono piuttosto esplicite nel considerare la scelta del detenuto di rifiutare il cibo "non un motivo valido per ottenere gli arresti domiciliari".

La valutazione attiene anche la "compatibilità" con il carcere, la possibilità di garantire le cure da casa e "l'umanità" della pena dietro le sbarre dato lo stato di salute. Cospito si trova ancora all'ospedale San Paolo a causa delle sue condizioni di salute, stabili ma precarie, dopo la decisione del 55enne di proseguire dallo scorso 20 ottobre lo sciopero della fame contro il "carcere duro".

Pochi giorni fa Cospito ha avuto una crisi cardiaca, e le sue condizioni di salute, anche se stabili, potrebbero precipitare improvvisamente. L'anarchico non assume più nemmeno gli integratori, che in questi mesi ha assunto ad intermittenza. Prende solo acqua con sale o zucchero.

Si è sciolto intanto il presidio davanti al tribunale di Milano dei manifestanti anarchici in solidarietà con il detenuto e contro il 41 bis e l'ergastolo ostativo. In corso di Porta Vittoria si erano radunate una quarantina di persone nel momento di massima affluenza. Non si sono registrati disordini.

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