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Elezioni politiche 2022

Conte dice che se Meloni cancella il reddito di cittadinanza scoppia la guerra civile

Il leader del Movimento 5 Stelle si scaglia contro il centrodestra usando parole forti: “Meloni togliendo il reddito di cittadinanza vuole la guerra civile? Lei che guadagna 500 euro al giorno da più di vent’anni, così fa la guerra ai poveri”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Da un lato il centrodestra, che vuole cancellarlo. Dall'altro il Movimento 5 Stelle che lo difende come il figlio prediletto. In mezzo il reddito di cittadinanza, una misura che ha sostenuto economicamente milioni di italiani in difficoltà ma ha dimostrato di avere anche dei limiti. Nel pieno della campagna elettorale, quando ormai mancano appena diciotto giorni al voto, Giuseppe Conte punta forte sul suo cavallo di battaglia – che Giorgia Meloni vuole eliminare – anche perché si tratta di una promessa fatta prima delle ultime politiche e poi mantenuta: "Meloni togliendo il reddito di cittadinanza vuole la guerra civile? – ha detto a Rainews24 questa mattina – Lei guadagna 500 euro al giorno da più di vent'anni e vuole togliere 500 euro al mese alle persone in difficoltà. Così si fa guerra ai poveri".

"Giuseppe Conte perde l'autocontrollo e addirittura evoca la guerra civile se dovesse venir meno il reddito di cittadinanza", è la risposta di Fratelli d'Italia affidata alla deputata Ylenja Lucaselli. "Chiedere, come fa Fratelli d'Italia, politiche attive virtuose, che favoriscano l'inclusione all'occupazione e non l'attesa della mancetta di Stato non significa accanirsi sui più deboli, piuttosto significa voler riconoscere ad ognuno, che sia in grado di poterlo svolgere, la dignità di un lavoro – continua la parlamentare in una nota – Al contrario, soffiare sul disagio e sulla povertà per farne un gadget elettorale quello sì è un atteggiamento ignobile e inaccettabile".

Dal centrodestra arriva anche la reazione di Forza Italia: "Dopo settimane in cui Enrico Letta solleva a ripetizione un favolistico allarme per la democrazia nel nostro Paese in caso di vittoria del centrodestra, Giuseppe Conte si spinge addirittura oltre, evocando la guerra civile – commenta il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto – La balcanizzata area sinistra del quadro politico sta inquinando il dibattito elettorale sollevando incubi, giocando con il catastrofismo e soffiando irresponsabilmente sul fuoco della violenza". E ancora: "Le dichiarazioni di Conte sono di una gravità inaudita, frutto del noto analfabetismo democratico grillino e di una allarmante mancanza di contenuti che non siano quelli del più becero populismo".

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