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Conte: “Di Maio ormai lontano dal M5s, ma non chiederò le sue dimissioni da ministro”

Il leader del M5s commenta così la rottura con Luigi Di Maio: “Non ho stappato una bottiglia ma è pur vero che c’è un elemento di chiarificazione perché le sue posizioni ormai sono evidentemente lontane da quelle del Movimento”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Ho letto le agenzie del discorso di Di Maio, non ho capito quale sia il suo progetto politico. L'obiettivo, a suo dire, è difendere l'euroatlantismo, a cui però non mi sembra che nessuno vi stia attentando. E poi appoggiare il governo Draghi, ma anche qui lo stiamo facendo in tantissimi. Spiegherà meglio questa operazione magari quando cercherà il proprio consenso elettorale, ieri non mi sembra che si sia compreso". Secondo il leader del M5s Giuseppe Conte, intervenuto a Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber su La7, non è chiaro il nuovo progetto politico di Di Maio, annunciato dopo l'uscita del ministro degli Esteri dal Movimento.

Per l'ex premier già a partire dal voto per il Presidente della Repubblica Di Maio ha iniziato a lavorare per il proprio tornaconto personale, mettendo in difficoltà il Movimento Cinque Stelle: "È evidente che l'iniziativa della creazione di un nuovo gruppo politico non è un'idea che può essere nata in un giorno solo. Noi non sapevamo che ci fosse questa concretezza ma era chiaro che Di Maio seguisse una sua agenda sin dal significativo passaggio del Quirinale".

La crisi è culminata con la nascita del nuovo gruppo parlamentare Insieme per il Futuro. "Noi ci saremo" nel governo Draghi, "ci siamo e ci saremo fino a che saremo in grado di tutelare gli interessi dei cittadini e continuare le nostre battaglie", dichiara il presidente del Movimento 5 Stelle, commentando la scissione nel M5s, che ha interessato una pattuglia di circa 60 parlamentari che ha seguito il titolare della Farnesina. "Non ho elementi per dire che la nascita del gruppo sia stato favorito o addirittura incoraggiato da altri in questo percorso", sottolinea. "Si sta scatenando uno tsunami che colpirà anche il ceto medio, noi abbiamo detto fin dal principio che le spese per gli armamenti andavano ridimensionate, ma per settimane si è parlato del 2 per cento del Pil".

Ma Conte dice anche che non chiederà le dimissioni di Luigi Di Maio da ministro: "Valuterà lui. Nei principi e nei valori del Movimento c'è altro. Lascerei che Di Maio si interroghi con la propria coscienza e decida".

"Di Maio ha parlato di allineamento alla Nato, ma gli do un suggerimento: parliamo di collocazione, perché sennò significa che gli altri dettano la linea e noi ci allineiamo. Io invece penso che dovremmo dare il nostro contributo per delinearla", aggiunge. Ma, sottolinea, il ministro "non si deve permettere di minare l'onore del Movimento 5 Stelle, lui per primo dovrebbe essere consapevole del lavoro e della fatica che serve fare per tenere la barra dritta. Non voglio parlare del passato, ma se parliamo del Conte 1 e del Conte 2, bisogna anche ricordare dei gilet gialli".

"Se parliamo di forza del Movimento, penso che non possiamo risolverla solo nel numero di parlamentari. Come non la perse il Pd quando se ne andò Renzi. A noi ci penalizzò la sentenza di Napoli e forse il progetto lo avremmo dovuto elaborare in più breve tempo… Grillo? Ci siamo confrontati, siamo dispiaciuti umanamente, è un pezzo di storia. Grillo è dalla parte del Movimento e delle persone che ogni giorno si rimboccano le maniche per i suoi principi".

"Se c'entra il limite dei due mandati? Secondo me c'è una regola aurea, faremo votare gli iscritti. Doppio mandato, rendicontazione, non sono nella condizione di riassumere le motivazioni" della frattura. "Con Di Maio ho lavorato fianco a fianco, con lui ho rapporti recenti, ma è ovvio che c'è una storia importante, anche istituzionale, del Paese che ieri è finita. Ieri sera quindi non ho stappato una bottiglia ma è pur vero che c'è un elemento di chiarificazione perché le sue posizioni ormai sono evidentemente lontane da quelle del Movimento", dice ancora.

"Si figuri se non voglio parlare a Luigi Di Maio… Ma noi abbiamo dei progetti politici precisi e degli obiettivi. Chi ci sta, bene. A partire dal Pd, con cui c'è già un dialogo in corso. Per noi la politica non è stringere mani", aggiunge.

"Lasciamo che si definisca questo gruppo e la loro azione, prima di dire se potremmo allearci con loro. A me sembra che si rincorrano delle velleità più che di esprimere un progetto nuovo. Mi sembra che si punti soprattutto ad occupare uno spazio, ma c'è un affollamento pazzesco al centro, ma così la politica rischia di essere determinata dai personalismi. Io a Di Maio gli auguro comunque buona fortuna". 

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