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Manovra economica 2023

Conte: “Da reddito di cittadinanza a evasione di cittadinanza, così Meloni favorisce i corrotti”

Il leader del Movimento 5 Stelle attacca duramente il governo sul tetto ai contanti e l’eliminazione dell’obbligo di accettare il Pos: “Viene cancellato il reddito di cittadinanza e viene introdotta l’evasione di cittadinanza”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"Viene cancellato il reddito di cittadinanza e viene introdotta l'evasione di cittadinanza". Attacca così Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, dopo l'incontro avvenuto in mattinata con il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. L'ex presidente del Consiglio è uscito dalla sede grillina giusto un paio di minuti per rilasciare delle brevi dichiarazioni. Il tema è ovviamente sempre la manovra del governo Meloni, con il Movimento che contesta duramente l'abolizione del reddito di cittadinanza e le misure sul tetto al contante e sull'eliminazione dell'obbligo nell'accettare i pagamenti con il Pos. Anche se, su quest'ultima, Meloni ha aperto a una sorta di ripensamento della soglia.

"Vengono premiati i cittadini che girano con cinquemila euro in contanti – dice ancora Conte – Questo è fortemente recessivo per il Paese, perché abbiamo un'economia sommersa che viene favorita, evasori e corrotti che vengono favoriti, chi lavora con il riciclaggio di denaro". E sottolinea che oggi "è arrivato il commento contro la manovra anche da Bankitalia, dopo la Corte dei conti e Confindustria".

"Dobbiamo invece recuperare quei 100-120 miliardi di economia sommersa sottratta alla ricchezza del Paese e alla gente onesta – continua il leader del Movimento 5 Stelle – Di fatto ci ritroviamo con un governo che è molto forte con i poveri e con il ceto medio". Ieri "il ministro Crosetto ha dovuto ammettere che questa manovra penalizza anche il ceto medio completamente impoverito, mentre si inchina ai poteri forti".

Conte conclude con un attacco diretto sia all'esecutivo precedente – del quale però lui e il suo partito facevano parte – sia all'attuale: "Siamo passati da Draghi che non è riuscito a scrivere una norma decente sugli extraprofitti, da cui voleva ricavare 10 miliardi che non sono mai arrivati – dice Conte – a un governo che ridenomina quella norma come contributo straordinario e vuole ricavare esplicitamente solo due miliardi e mezzo. Pensate che effetto di sperequazione si crea nel nostro Paese".

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