Conte chiede aiuto a Salvini con i governi europei di destra, la replica: “Non conosce vergogna”
Sembra rottura definitiva tra il Premier Giuseppe Conte e il suo ex ministro dell’Intero Matteo Salvini. Mentre il primo pare non abbia abbandonato l’idea di una sorta di collaborazione con l’opposizione durante i cosiddetti Stati generali, soprattutto in chiave europea, il secondo rigetta al mittente ogni richiesta di sostegno con parole dure. Motivo dell’ultimo scontro tra i due è l’appello lanciato dal presidente del Consiglio al termine della prima giornata di lavori a villa Pamphilj. Conte infatti ha chiesto alle opposizioni un aiuto a convincere i paesi di Visegrad a non opporsi al Recovery fund europeo ma ha trovato dall’altra parte un rifiuto netto.
“Se riusciremo a portare a casa questa che è la proposta della Commissione europea sul recovery fund che prevede ingenti risorse, in particolare per i paesi più colpiti, sarà la vittoria di una convinzione che l’Italia ha avuto fin dall’inizio insieme ad altri paesi”, ha spiegato Conte, aggiungendo: “In alcuni paesi ci sono governi di coalizione dove ci sono partiti molto a destra, e alcuni paesi di Visegrad contestano queste soluzioni e siccome alcune forze dell’opposizione sono molto legate a questi governi, io chiedo loro di lavorare per darci una mano e completare questo processo. Nell’interesse nazionale vi prego dateci una mano e io vi riconoscerò pubblicamente l’aiuto che ci darete”.
“Questo signore non conosce vergogna, i cosiddetti Paesi di Visegrad hanno governi democraticamente eletti, mentre lui tratta con governi sanguinari come Cina e Iran” ha replicato il leader della Lega, aggiungendo: “Non capisco questo appello che proviene da una villa, mentre si scopre che un milione di persone aspettano la cassa integrazione che forse non riceveranno mai”. “Il signor Conte ignora che i problemi veri sono a Parigi e Berlino, oltre che nel suo governo, non a Varsavia e Budapest” ha aggiunto Salvini.