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Cinque navi per “salvare” i migranti e un maxi-accordo sul gas: cosa è andata a fare Meloni in Libia

Giorgia Meloni vola in Libia con l’amministratore delegato di Eni, che firma un maxi-accordo da otto miliardi di dollari sul gas. Intanto l’Italia regala cinque navi a Tripoli per aiutare la “guardia costiera” a “soccorrere” i migranti in mare.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La cooperazione, il nodo migranti, il rilancio dei rapporti tra i due Paesi. Certo. Ma anche un accordo storico sul gas. La visita di Giorgia Meloni in Libia, accompagnata dal ministro degli Esteri Tajani e da quello dell'Interno Piantedosi, non è un semplice viaggio diplomatico. Così come non lo è stato quello in Algeria. Con la presidente del Consiglio, infatti, anche in questo caso c'è l'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, volato a Tripoli per firmare un maxi-accordo sul gas. Sulle coste nordafricane Meloni scende in pompa magna, sorride e stringe mani. Ma estende anche i patti sull'immigrazione, regala navi per "salvare" i migranti e promette il sostegno italiano nelle operazioni di soccorso. Un film già visto, con la differenza che ora sul piatto ci sono otto miliardi di dollari per rendere l'Italia l'hub energetico del Mediterraneo. Per rendere l'Italia più ricca, in sostanza, con il gas della Libia.

La visita di Meloni conferma la linea dell'Italia: "Vogliamo e possiamo giocare un ruolo importante nell'aiutare i Paesi africani a crescere e a diventare più ricchi – dice la presidente del Consiglio al premier libico Abdul Hamid Dbeibah – dobbiamo evitare il rischio che alcune influenze lavorino per destabilizzare il quadro piuttosto che favorirlo".

Nel frattempo Eni e la Noc libica – principale azienda energetica di Tripoli – firmano l'accordo: "Consentirà di effettuare importanti investimenti nel settore dell'energia in Libia, contribuendo allo sviluppo e alla creazione di lavoro nel Paese e rafforzando la posizione di Eni come primo operatore in Libia", commenta Descalzi. Numeri alla mano, i due amministratori delegati hanno siglato un accordo per aumentare la produzione di gas per rifornire in primis il mercato interno libico, oltre a garantire l'esportazione di volumi in Europa. Un investimento totale da 8 miliardi di dollari.

Capitolo immigrazione: "È stato firmato un memorandum d'intesa tra i ministri degli Esteri dei due Paesi per supportare la Libia con cinque imbarcazioni attrezzate nel campo della ricerca e soccorso di migranti in difficoltà in mare – annuncia soddisfatto il premier libico – Abbiamo discusso di una serie di nuovi provvedimenti riguardanti il tema dell'immigrazione clandestina e lo sviluppo della cooperazione in campo energetico".

"Abbiamo adottato un'intesa con l'obiettivo di potenziare le capacità e la cooperazione con l'autorità libica in relazione alla Guardia costiera – conferma Meloni – restiamo determinati a confermare il nostro impegno costante a supporto delle autorità libiche nella gestione dei flussi". E sottolinea: "Abbiamo parlato e stiamo discutendo di come potenziare gli strumenti per combattere i flussi illegali", ma "è un tema che non riguarda solo Italia e Libia, deve riguardare l'Ue nel suo complesso".

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