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Che fine faranno i vaccini AstraZeneca con lo stop alle somministrazioni agli under 60

Con lo stop alle somministrazioni di AstraZeneca agli under 60, l’Italia si ritroverà ad avere un alto numero di dosi di questo vaccino: cosa ne farà? Da una parte continuerà a inocularlo alle persone con più di 60 anni, dall’altro potrebbe puntare sul programma Covax. Cerchiamo di capire che fine faranno queste dosi, calcolando anche quante saranno quelle a disposizione.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dal Comitato tecnico-scientifico è arrivata la forte raccomandazione a non utilizzare il vaccino AstraZeneca per le persone con meno di 60 anni. Il governo trasformerà questa indicazione in un ordine perentorio, come annunciato dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Inoltre chi ha ricevuto la prima dose di AstraZeneca ed è in attesa del richiamo lo riceverà con un vaccino diverso, a Rna messaggero, quindi o Pfizer o Moderna (o Curevac quando verrà approvato). Il che vuol dire che il piano vaccinale italiano dovrà inevitabilmente cambiare, con la necessità di somministrare più dosi di Pfizer e Moderna ai giovani, contrariamente a quanto avveniva attualmente in alcune Regioni. Ma che fine faranno, invece, i vaccini AstraZeneca che arriveranno in Italia nelle prossime settimane o che sono già arrivati?

AstraZeneca verrà somministrato solo agli over 60

Come ha ricordato il commissario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, AstraZeneca verrà impiegato solamente per le persone con più di 60 anni: “Attualmente abbiamo una platea da vaccinare di circa 3,5 milioni di over 60, dobbiamo effettuare la seconda dose con AstraZeneca a circa 3,9 milioni. Per il resto faremo vaccinazione eterologa, con seconde dosi sotto i 60 con vaccini a mRna. E prime dosi a under 60 solo con vaccini a mRna”. La campagna vaccinale subirà, inevitabilmente, delle conseguenze, che Figliuolo pensa si possono attutire in tempi relativamente brevi: “Sono sicuro che tra luglio e agosto riusciremo a mitigare, se non azzerare, questo impatto”.

Che fine faranno le altre dosi di AstraZeneca

Al momento è difficile sapere quante persone con meno di 60 anni sono in attesa della seconda dose di AstraZeneca: finora gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose con questo preparato sono 2.090.194, mentre le seconde dosi inoculate sono state 1.089.825. Il che lascerebbe ipotizzare che i richiami AstraZeneca da sostituire con Pfizer o Moderna possano essere in tutto circa un milione, anche se questi dati sono tutt’altro che certi, non essendoci ulteriori informazioni su chi deve realmente avere la seconda dose (pensiamo a chi, per esempio, ne riceve solo una in quanto guarito dal Covid). In Italia verranno ancora consegnate circa “9,5 milioni di dosi AstraZeneca nel trimestre”, secondo le previsioni riportate dal commissario straordinario.

Figliuolo fornisce alcuni numeri rispondendo a una domanda in conferenza stampa: “Da qui a settembre noi avremo 9,5 milioni di dosi, sommandoli a quelli che abbiamo da qui a fine a giugno arriveremmo a circa 15 milioni di vaccini”. Da qui un calcolo: “Se tutti gli over 60 dovessero essere vaccinati con prima dose AstraZeneca sarebbero 3,5 milioni, per due dosi siamo a 7 milioni”. A questi andrebbero aggiunti “gli over 60 in attesa di seconda dose che sono 3,9 milioni”. Se così fosse “impiegheremmo quasi tutto il potenziale”. Non è però detto che tutte queste persone vengano vaccinate con AstraZeneca (in molte Regioni gli over 60 ricevono comunque Pfizer o Moderna) e, inoltre, tante di loro potrebbero decidere di non vaccinarsi mai. Resta quindi un’altra soluzione, ritenuta probabile anche da molti esperti: fornire questi vaccini per il programma Covax. Ipotesi di cui parla anche Figliuolo: “Se dovessero rimanere questi vaccini sarebbero utilmente impiegati per i Covax con le prescrizioni sanitarie previste in quei Paesi”. Paesi in cui le condizioni potrebbero essere ben diverse dall’Italia e il rapporto tra rischi e benefici, anche per la somministrazione nei più giovani, potrebbe essere ben diverso.

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