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Bonus Natale da 100 euro con la tredicesima, chi può averlo e come: le novità dall’Agenzia delle Entrate

Per avere il bonus da 100 euro in busta paga insieme alla tredicesima non basta rispettare i requisiti previsti dal governo Meloni, tra cui un reddito non superiore ai 28mila euro: i lavoratori dipendenti dovranno anche presentare una richiesta al proprio datore di lavoro.
A cura di Luca Pons
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Nelle ultime settimane ha preso una forma più precisa il bonus Natale da 100 euro che sarà erogato con la tredicesima per i dipendenti che rispettano i requisiti: reddito sotto i 28mila euro, capienza fiscale e figli a carico. Dopo giorni di dubbi sia sulle tempistiche che sulle caratteristiche necessarie, infatti, è arrivata la circolare dell'Agenzia delle Entrate che fa chiarezza. Il dipendente è tenuto a comunicare tramite autocertificazione di possedere i requisiti di reddito e familiari previsti, quindi bisogna fare richiesta al proprio datore di lavoro.

Chi può ottenere il bonus Natale da 100 euro: i requisiti

Sono tre i requisiti da rispettare. Il primo è essere dipendenti (sono esclusi i lavoratori assimilati ai dipendenti) e avere un reddito complessivo non superiore a 28mila euro nel 2024. Per calcolarlo non si tiene conto della prima casa e delle relative pertinenze (ad esempio il garage o la cantina). Il secondo è avere sia il coniuge sia un figlio (almeno uno) fiscalmente a carico. Infine, bisogna avere ‘capienza fiscale'. Questo significa che l'Irpef lorda che bisogna versare deve essere più alta della detrazione da lavoro dipendente.

Per quanto riguarda il requisito del coniuge, e la polemica sui genitori single e le coppie di fatto, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito definitivamente la situazione. Il coniuge deve essere "non legalmente ed effettivamente separato", ma non deve per forza esserci un matrimonio: il termine, infatti, si applica anche alle unioni civili.

In alternativa, ci deve essere un "nucleo familiare cosiddetto monogenitoriale". La famiglia monogenitoriale esiste se l'altro genitore è deceduto , oppure "non ha riconosciuto i figli" nati fuori dal matrimonio, oppure i figli sono adottati da un solo genitore, e la persona che richiede il bonus "non è coniugata", oppure è separata.

Le coppie di fatto sono escluse dal bonus?

L'Agenzia specifica però che non sono escluse le coppie di fatto, se il figlio in questione ha un solo genitore: "La situazione di convivenza more uxorio non preclude, ferma restando la sussistenza degli altri requisiti, la spettanza del bonus".

Se invece il figlio ha due genitori, non può ricevere il bonus chi "convive con l’altro genitore in un rapporto affettivo stabile dichiarato all’anagrafe comunale", oppure chi "convive con l’altro genitore senza alcuna formalizzazione all’anagrafe comunale", e ancora chi ha il figlio a carico ma "con una terza persona (in un rapporto affettivo dichiarato o meno all’anagrafe comunale)". In questi casi, infatti, risulta che ci sono due genitori, ma nessuno dei due ha un coniuge fiscalmente a carico.

Come ottenere i 100 euro di bonus tramite autocertificazione

Per avere il bonus da 100 euro, il dipendente deve "presentare al datore di lavoro una richiesta scritta in cui dichiara di averne diritto". Un'autocertificazione, quindi, in cui si indica il codice fiscale del coniuge a carico (se c'è) e quello del figlio o dei figli fiscalmente a carico. Nell'autocertificazione bisogna affermare esplicitamente che si hanno tutti i requisiti di reddito e i requisiti familiari previsti dalla legge.

Chi fa più di un lavoro part time può scegliere a quale datore di lavoro presentare la richiesta. Non sono chiare le tempistiche per la consegna di questo documento, ma chiaramente andrà consegnato prima che partano i pagamenti della tredicesima. Da parte sua, il datore di lavoro è tenuto a conservare le autocertificazioni in caso di controlli. Una volta erogata la somma, la potrà recuperare come credito da utilizzare in compensazione.

Chi rispetta i requisiti indicati, e durante l'anno ha lavorato, ma al momento non ha un lavoro, potrà detrarre la somma che gli spetta dalla prossima dichiarazione dei redditi. Al contrario, nel caso in cui un lavoratore ottenga una somma troppo alta, ma poi l'azienda non abbia più la possibilità di pagare la quota in eccesso, questa dovrà essere restituita con la dichiarazione dei redditi.

Come cambia l'importo del bonus in base a orari e contratti di lavoro

Il bonus Natale può valere al massimo 100 euro, netti perché non saranno tassati. Questo importo è "riproporzionato" rispetto al periodo lavorato durante l'anno. A contare saranno i giorni lavorati nel corso del 2024: chi ha lavorato per tutto l'anno avrà 100 euro, chi solo per sei mesi 50 euro, e così via. In ogni caso, a essere calcolato non è l'orario di lavoro: ad esempio, non c'è nessuna riduzione per chi ha svolto un lavoro part time.

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