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Bonus 200 euro e bonus 150 euro, quali lavoratori li possono ancora ricevere e perché

Il bonus 200 euro, con l’integrazione da 150 euro, è nato nel 2022 per aiutare ad affrontare il caro energia. Con una circolare, l’Inps ha comunicato che lo possono ancora richedere i lavoratori autonomi senza partita Iva, a determinate condizioni.
A cura di Luca Pons
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Il bonus 200 euro è stato un aiuto economico inserito nel 2022 nel decreto Aiuti del governo Draghi. Ha permesso a una platea decisamente ampia – lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati, disoccupati… – di ricevere un sussidio una tantum per fare fronte ai maggiori costi dell'energia e delle materie prime. È stato poi aggiunta anche un'integrazione aggiuntiva, da 150 euro.

Con una circolare pubblicata il 16 marzo, l'Inps ha fatto sapere che il bonus 200 euro e la sua integrazione da 150 euro possono essere ancora erogati per una categoria specifica: i lavoratori autonomi e i professionisti che non hanno una partita Iva, ma che risultano iscritti alle gestioni previdenziali dell'Inps. In precedenza, gli autonomi aveva potuto fare richiesta per il bonus solo se avevano una partita Iva aperta prima del 18 maggio 2022. Più avanti invece, con un decreto, il governo ha allargato la platea anche a chi non aveva la partita Iva, purché rispettasse alcuni requisiti: l'intenzione era di coinvolgere "una platea potenziale di ulteriori 30mila lavoratori autonomi e circa 50mila professionisti, tra cui circa 30mila specializzandi in medicina e chirurgia".

Quali sono i requisiti per richiedere il bonus 200 euro e il bonus 150 euro

Per quanto riguarda il reddito, c'è una soglia massima da non superare. Chi vuole ancora richiedere il bonus 200 euro deve aver avuto un reddito inferiore ai 35mila euro nel periodo d'imposta 2021. Per avere anche l'integrazione da 150 euro, invece, il reddito non deve aver superato i 20mila euro.

Come detto, inoltre, possono fare richiesta solo i lavoratori di una specifica categoria: gli autonomi e i professionisti senza una partita Iva, la cui attività lavorativa si è avviata prima del 18 maggio 2022, che sono iscritti alla gestione autonoma dell'Inps, con una posizione attiva dal 18 maggio 2022. Entro la stessa data bisogna aver effettuato almeno un versamento contributivo, totale o parziale, alla gestione a cui si è iscritti.

In più, non potrà fare una nuova richiesta chi ha già avuto l'indennità prevista dal decreto Aiuti. Per chi rispetta i requisiti, il bonus potrà essere di 200 euro, oppure di 350 euro (200 più 150) per chi ha avuto un reddito particolarmente basso.

Quando si può fare richiesta e come presentarla

La scadenza ultima per la categoria di lavoratori che ancora non hanno richiesto il bonus 200 euro, ma vogliono farlo, è il 30 aprile 2023. Per presentarla, è sufficiente andare sul sito Inps nella sezione dedicata alle prestazioni non pensionistiche.

Qui si dovrà accedere utilizzando il proprio Spid, oppure la carta d'identità elettronica o la carta nazionale dei servizi. Una volta ricevuto il bonus, questo non farà parte del proprio reddito: vuole dire che non sarà tassato, e non sarà conteggiato per stabilire quanto bisogna pagare per l'Irpef, l'imposta sul reddito.

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