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Bankitalia, quanto aumentano le rate dei mutui sulla casa e perché continueranno a salire

I numeri della Banca d’Italia: i tassi d’interesse dei mutui per la casa a marzo sono saliti al 4,36% rispetto al 4,12% di febbraio. I prestiti a privati e famiglie sono rallentati. Dato che negli ultimi due mesi la Bce ha ulteriormente alzato i tassi d’interesse, è probabile che continueranno a crescere.
A cura di Luca Pons
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Bankitalia ha diffuso i dati più aggiornati sui tassi d'interesse per i mutui che servono a pagare l'acquisto della propria casa. Come era prevedibile, sono ulteriormente aumentati: a marzo erano al 4,36%, in aumento rispetto al 4,12% di febbraio. A gennaio erano ancora più bassi, al 3,95%. Questo numero si riferisce al Taeg, o tasso annuale effettivo globale. In pratica, è un dato che raccoglie complessivamente – considerando le piccole variazioni da una banca all'altra – il tasso di interesse applicato sui prestiti che sono stati erogati in quel mese, alle famiglie, per comprare un'abitazione.

Il rapporto indica anche che il Taeg sulle nuove erogazioni a credito è aumentato al 10,12% (rispetto al 9,88% di febbraio) e sono saliti anche i tassi d'interesse sui prestiti alle società non finanziarie: 4,3%, dal 3,55% del mese prima. La crescita è legata anche alla linea che la Banca centrale europea segue dal luglio 2022: un deciso rialzo dei tassi d'interesse per frenare l'inflazione e, così, contenere l'aumento dei prezzi. Tuttavia, una delle conseguenze è che a salire sono le rate dei mutui, in questo caso di quelli accesi negli scorsi mesi. Visto che i dati più recenti di Bankitalia sono riferiti a marzo, e che da allora la Bce ha nuovamente alzato i tassi d'interesse, è praticamente certo che anche per aprile i numeri risulteranno in crescita.

Come conseguenza, la Banca d'Italia ha registrato anche che meno persone e meno aziende hanno chiesto prestiti: quelli nel settore privato sono lo 0,3% in più di un anno fa, ma questo dato era dell'1,1% a febbraio. Anche i prestiti alle famiglie sono aumentati dell'1,9% rispetto a marzo 2022, ma è un segnale di rallentamento rispetto al 2,5% di febbraio. Per le società sono stati il -1%, mentre erano a -0,5% il mese prima. Anche i depositi del settore privato sono in discesa: -3,2% rispetto a marzo 2022, era il -2,3% a febbraio.

Questi numeri hanno causato la reazione delle associazioni di consumatori. "Il peggio deve ancora venire", ha affermato Codacons, perché "il monitoraggio di Bankitalia non registra ancora gli effetti della decisione assunta lo scorso 4 maggio dalla Bce, che ha fatto salire i tassi d'interesse di ulteriori 25 punti base". La stima dell'associazione è che "considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è destinata a salire tra i 15 e i 25 euro per effetto della decisione dei giorni scorsi della Bce". Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, ha ricordato che a marzo 2022 i tassi d'interesse erano al 2,01%: "In un anno sono più che raddoppiati".

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