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Autostrade, Salvini: “Nessuna revoca, altri soldi pubblici e cantieri fermi. Incapaci o complici?”

Matteo Salvini interviene sull’accordo raggiunto questa notte tra il governo e Aspi sulla gestione delle autostrade italiane: “Nessuna revoca, come promesso dai Cinque Stelle, tanti altri soldi pubblici spesi e anche oggi cantieri fermi. Le solite code in Liguria e in mezza Italia. Incapaci o complici?”. Esulta invece il M5s: “Abbiamo ottenuto un risultato straordinario, reso possibile solo grazie alla incrollabile determinazione del Movimento, che inizialmente qualcuno considerava follia”, commenta Vito Crimi.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Aspi, che prevede di fatto una fuoriuscita dei Benetton dalla gestione delle autostrade italiane. Nelle scorse settimane il dibattito sul dossier era stato molto acceso, con il Movimento Cinque Stelle che continuava a spingere per una togliere le concessioni ad Atlantia, la holding controllata dagli imprenditori veneti. L'ex capo politico, Luigi Di Maio, aveva anche puntato il dito contro il leader della Lega, Matteo Salvini, accusando il suo partito di aver ostacolato la revoca dopo il crollo del ponte Morandi, quando i due erano alleati di governo. Salvini, dopo aver accusato i pentastellati di voler solo "scaricare su altri la loro incompetenza" invece di assumersi le proprie responsabilità, interviene nuovamente sulla vicenda. E afferma: "Nessuna revoca, come promesso dai Cinque Stelle, tanti altri soldi pubblici spesi e anche oggi cantieri fermi. Le solite code in Liguria e in mezza Italia. Incapaci o complici?".

Questa mattina, dopo l'annuncio dell'accordo, i titoli di Atlantia in borsa sono saliti del 25% nei primi minuti di contrattazione. In questo modo si è azzerato completamente il crollo dell'ultimo mese, dovuto alle continue incertezze rispetto al futuro del gruppo nella vicenda Autostrade. E Salvini commenta sottolineando come i prezzi delle azioni di questi giorni "meritino approfondimenti".

Intanto anche diversi esponenti del Movimento Cinque Stelle commentano l'intesa a cui si è arrivati questa notte in Consiglio dei ministri: "I Benetton escono da Autostrade per l'Italia ed entra lo Stato: quel che andava fatto è stato fatto. Le istituzioni hanno esercitato fino in fondo il loro ruolo, affinché l'interesse pubblico prevalesse sul privato", afferma il capo politico Vito Crimi. Che poi rivendica la posizione del suo partito: "Abbiamo ottenuto un risultato straordinario, reso possibile solo grazie alla incrollabile determinazione del MoVimento Cinque Stelle, che inizialmente qualcuno considerava ‘follia'. Era una battaglia da molti ritenuta impossibile che abbiamo combattuto senza sosta, senza mai darci per vinti". Infine, Crimi dedica un pensiero alle 43 vittime del crollo del ponte Morandi e un ringraziamento "a chi, come Danilo Toninelli, in questa battaglia si è speso anima e corpo".

Anche il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, è intervenuto affermando: "Ritorna agli italiani ciò che è sempre stato loro: una importante infrastruttura autostradale. È un risultato che solo questo Governo e questo Presidente del Consiglio potevano portare a casa. È stata una notte importante non solo per il governo, ma per le vittime del ponte Morandi. Spetta alla magistratura fare giustizia, ma da un punto di vista etico e politico non potevamo lasciare il controllo delle autostrade a chi ne ha causato il crollo di una parte. Credo che sia un risultato da affinare nelle prossime ore, ma ritengo che sia giusta la presenza dello Stato". Poi prosegue: "Il Movimento lo dice da sempre, la privatizzazione è stata un suicidio economico oltre che gestionale. Riportare allo Stato le infrastrutture autostradali è stato importante". E conclude: "Siamo soddisfatti perché anche senza la revoca abbiamo raggiunto il risultato di togliere la gestione ai Benetton. Lo Stato è entrato con un'operazione di mercato che porterà Atlantia a perdere tutto il suo 88% in Aspi e questo è un risultato che era facile da raggiungere. Abbiamo ottenuto un risultato uguale a quello che avremmo avuto con la revoca, però senza correre i rischi che una revoca comporta".

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