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Assegno unico per i figli, dal primo gennaio al via le domande. Draghi: “Strumento universale”

Il primo gennaio si aprono le domande per l’assegno unico per i figli, il presidente Draghi ha sottolineato: “Uno strumento equo, universale e semplice”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Manca meno di un mese al via all'assegno unico per i figli, la misura universale introdotta dal governo per riunire in un unico sostegno tutti i bonus dedicati alle famiglie italiane. Dopo il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera definitivo nelle scorse settimane, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è tornato sull'argomento durante il suo intervento alla conferenza sulla Famiglia: "Finalmente da gennaio si potrà fare domanda di assegno unico, uno strumento semplice, universale per tutte le famiglie a prescindere dalla condizione lavorativa, uno strumento equo perché sostiene più intensamente chi ha un reddito basso", ha spiegato Draghi.

Durante il suo intervento, il presidente del Consiglio ci ha tenuto a sottolineare che "la famiglia è un bene collettivo essenziale", che "può e deve essere tutelato dallo Stato". Poi ha ricordato: "Fin dagli anni '80, però, la spesa pubblica per le famiglie è stata stabilmente più bassa rispetto agli altri Paesi dell'Unione europea come Francia, Germania o Regno unito". Per questo è fondamentale "usare le politiche pubbliche per rimuovere gli ostacoli alla scelta di formare una famiglia e mettere le coppie in condizione di avere figli se lo desiderano".

Ma cosa cambia nel 2022 con l'assegno unico per i figli? Innanzitutto va detto che la domanda si potrà fare a partire dal primo gennaio sul sito dell'Inps o agli sportelli dell'ente previdenziale. Potranno accedervi tutte le famiglie con almeno un figlio a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni (in alcuni casi, altrimenti fino ai 18). Gli importi dell'assegno unico per le famiglie cambiano a seconda di una serie di variabili: il numero dei figli, eventuali disabilità che questi possono avere, ma anche il fatto che entrambi i genitori lavorino o no. L'importo viene calcolato in base al reddito Isee: fino ai 15mila euro si ottiene il massimo, poi varia al crescere del reddito, fino al tetto massimo di 40mila euro, oltre i quali comunque si riceve un assegno minimo. Per il primo figlio si arriva fino a 175 euro al mese e l'assegno arriva direttamente sul conto corrente indicato al momento della domanda.

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