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Arriva l’app per il controllo del Green Pass a lavoro: ecco come funzionerà

Per “assicurare un’efficace ed efficiente” verifica del Green Pass a lavoro, sia nel pubblico che nel privato, il ministero della Salute renderà “disponibili ai datori di lavoro specifiche funzionalità” in modo che i controlli quotidiani siano automatizzati. Ecco cosa afferma la bozza del Dpcm che il governo si appresta ad approvare in vista del 15 ottobre.
A cura di Annalisa Girardi
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Dal 15 ottobre il Green Pass diventerà obbligatorio su tutti i luoghi di lavoro. Per "assicurare un'efficace ed efficiente" verifica della Certificazione Covid, sia nel pubblico che nel privato, il ministero della Salute renderà "disponibili ai datori di lavoro specifiche funzionalità" in modo che i controlli quotidiani siano automatizzati. È quanto afferma la bozza del nuovo Dpcm sul Green Pass, che il governo dovrebbe approvare a breve. Sicuramente prima di venerdì, quando entreranno in vigore le nuove regole.

Ogni giorno, inoltre, bisognerà far combaciare la necessità di portare a termine tutte le verifiche con il diritto alla privacy. L'app messa a punto, allora, rivelerà solo il "possesso" della Certificazione "in corso di validità", senza specificare "ulteriori informazioni". In generale nel nuovo Dpcm, a partire appunto dal prossimo 15 ottobre sarà previsto l'utilizzo di "un pacchetto di sviluppo per applicazioni rilasciato dal ministero della Salute, con licenza open source" che potrà essere integrato "nei sistemi di controllo degli accessi, inclusi quelli di rilevazione delle presenze".

Insomma, la nuova applicazione dovrebbe andare ad aggiungersi al sistema di controllo del Green Pass già in vigore in diversi luoghi, dai ristoranti ai cinema, musei e palazzetti sportivi. Al di là dell'app VerificaC19, insomma, l'idea è quella di rendere il controllo dei Green Pass un meccanismo automatico, in modo che da non perdere troppo tempo nell'ingresso a lavoro. Le linee guida per il ritorno in presenza della Pubblica amministrazione, dal canto loro, specificano, che nell'organizzare i controlli dovrebbero essere utilizzate "modalità di accertamento che non determinino ritardi o code all'ingresso e che siano compatibili con la disciplina in materia di privacy".

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