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Alemanno connection: la sorella dell’ex sindaco va in Consob, suo figlio sta al ministero dell’Economia

Il governo ha nominato Gabriella Alemanno nuova commissaria della Consob. La decisione ha fatto storcere il naso a molti addetti ai lavori, secondo cui la prescelta non avrebbe le competenze giuste per il ruolo. L’attenzione si è concentrata sul fratello di Gabriella, l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Ma c’è un’altra parentela – nel cuore delle stanze del potere di Giorgia Meloni – che potrebbe essere tornata molto più utile alla neocommissaria.
A cura di Marco Billeci
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Quando l'11 aprile scorso, il governo ha deciso di indicare Gabriella Alemanno come nuova commissaria della Consob, tra gli addetti ai lavori del mondo della finanza, si è alzato più di un sopracciglio. L'attenzione si è  concentrata su quel cognome, così pesante: Gabriella infatti è sorella dell'ex ministro e sindaco di Roma, Gianni Alemanno. C'è però un'altra relazione – rimasta sotto traccia – che potrebbe essere tornata molto più utile, per garantire le referenze della neo-commissaria e che porta fin dentro le stanze del ministero dell'Economia. A via XX settembre, infatti, presta servizio il figlio della Alemanno, come caposegreteria del viceministro Maurizio Leo.

Ora, va subito detto che la nomina di Gabriella Alemanno ha ottenuto nell'ultima settimana anche il via libera di Camera e Senato. Dunque la prescelta da Meloni è pienamente legittimata a entrare in carica, nel ruolo ai vertici dell'autorità di controllo del mercato finanziario. Va però sottolineato come il semaforo verde sia arrivato, con la contrarietà delle opposizioni, che invece hanno votato a favore dell'altro commissario indicato dall'esecutivo, Federico Cornelli.

Un certo scetticismo sulla scelta di Alemanno d'altronde è condiviso da molti esperti di Borse e società quotate, che in queste settimane hanno sottolineato come la nominata non avrebbe l'esperienza necessaria, per ricoprire una posizione cosi delicata, come quella all'interno di Consob. La sua carriera infatti si è sviluppata quasi interamente in ambito tributario ed è culminata con la vicepresidenza dell'Agenzia delle Entrate, ricoperta tra il 2015 e il 2017. Attualmente, Alemanno è anche consigliera di Ita Airways. Nel  suo curriculum è invece difficile rintracciare attività connesse ai mercati finanziari.

Gabriella Alemanno, sorella di Gianni, ma non solo 

Così nel chiacchericcio di palazzo, qualcuno ha ipotizzato che la nomina della Alemanno possa essere stata in qualche modo favorita dal legame con il fratello Gianni. In realtà, i rapporti dell'ex sindaco capitolino con Giorgia Meloni sono da tempo piuttosto freddi. Gianni Alemanno aveva aderito in passato a Fratelli d'Italia, ma ne era fuoriuscito nel 2015, all'indomani del coinvolgimento nell'inchiesta sul cosiddetto "Mondo di mezzo". Rientrato in Fdi nel 2019, Gianni Alemanno ha definitivamente rotto con Meloni nel 2022, quando si è schierato apertamente contro l'invio di armi all'Ucraina.

C'è però un'altra pista decisamente più ‘calda' che collega Gabriella Alemanno, a uno degli uomini più vicini a Giorgia Meloni, il viceministro all'Economia Maurizio Leo. Quest'ultimo – che è stato assessore al Bilancio nella giunta alemanniana di Roma – ha assunto come proprio capo segreteria al Mef, Edoardo Arrigo. E Arrigo altri non è che il figlio della nuova commissaria Consob. Anche lui avvocato tributarista, prima di approdare al ministero, ha lavorato per sei anni nello studio legale "Leo Associati", fondato dall'attuale viceministro.

Nel passato di Arrigo c'è anche l'attivismo politico, da presidente di "Generazione Popolare", associazione giovanile dell'ultradestra romana. Nata dalle ceneri di un altro gruppo di destra, il Nes, Generazione Popolare si è fatta notare nella Capitale, per gli attacchinaggi ‘selvaggi' di striscioni e volantini. Vicina all'universo Pro Vita, l'associazione negli ultimi anni ha sposato tutte  le grandi battaglia in difesa dei valori conservatori e – nei mesi della pandemia – si è messa in evidenza durante le proteste contro il Green Pass.

È bene sottolineare come – nonostante si parli dell'authority di controllo della Borsa – il ministero dell'Economia non abbia competenza diretta sulle nomine in Consob, che sono approvate in Consiglio dei ministri, su proposta del presidente del Consiglio. Tradotto, la selezione di Gabriella Alemanno non è passata dagli uffici, in cui opera il figlio. Rimane la coincidenza delle tante personalità cresciute nell'universo della destra romana, che oggi si ritrovano a vario titolo ai vertici di varie articolazioni della macchina pubblica. Tutte, ovviamente, all'ombra del prodotto più pregiato del vivaio della destra nella Capitale, la premier Giorgia Meloni.

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