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Pisa, schianto in scooter contro un’auto: muore giovane ristoratore, Manuel lascia due bimbi

Manuel Qehaj, ventottenne albanese che da qualche mese aveva rilevato il ristorante pizzeria di Pisa “La Greppia”, è morto in ospedale ore dopo un tragico incidente stradale avvenuto poco distante dal suo locale. Il giovane era a bordo di uno scooter quando si è scontrato con un’auto. Lascia la moglie e due figli piccoli.
A cura di Susanna Picone
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Non ce l’ha fatta Manuel Qehaj, un ventottenne di origine albanese titolare del ristorante-pizzeria “La Greppia” a Pisa. Il giovane, padre di due bambini, ha avuto un tragico incidente stradale nella serata di venerdì. Dopo ore di agonia in ospedale, il suo cuore ha smesso di battere. Secondo una ricostruzione dell’incidente, un’auto in procinto di svoltare verso via dei Condotti arrivando da Pisa si è scontrata con lo scooter di Manuel Qehaj che procedeva verso la sua pizzeria alla rotonda del Cnr. L’impatto, avvenuto a poche centinaia di metri dal locale della vittima, è stato violento e il giovane ristoratore è caduto sull’asfalto. I sanitari inviati dal 118 hanno utilizzato anche il defibrillatore per rianimare il ventottenne che è stato trasferito in prognosi riservata a Cisanello. Nella notte il decesso. Il giovane ristoratore era andato a fare spese per il suo locale quando ha avuto l’incidente.

Il giovane era papà di due bambini piccoli – L’uomo lascia una moglie di venticinque anni, Mikela, e due figli di quattro anni e appena sei mesi. Con la sua famiglia Manuel viveva ad Arena Metato,  frazione di San Giuliano Terme, nella provincia di Pisa. “Dov’è Manuel? Non mi risponde al cellulare. Di solito a quest’ora è già qui. Gli è successo qualcosa?”, le parole riportate dal quotidiano Il Tirreno della compagna dell’uomo, che quando ancora non sapeva nulla di quanto accaduto si era sfogata con i vicini della pasticceria perché suo marito non rispondeva e non tornava al locale. Non poteva sapere che in quel momento il giovane veniva soccorso a poca distanza dal ristorante. Come ricostruito dal quotidiano, per dodici anni circa Qehaj aveva lavorato come pizzaiolo nell’esercizio commerciale che da qualche mese aveva rilevato. Si era messo in proprio e poteva contare sull’aiuto di sua moglie.

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