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Pisa, interrogata l’infermiera Fausta Bonino: “Io innocente, lo giuro sui miei figli”

Durante l’interrogatorio di garanzia Fausta Bonino, l’infermiera di 55 anni sospettata di aver ucciso 13 pazienti all’ospedale di Piombino, ha continuato a proclamare la sua innocenza.
A cura di Susanna Picone
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Primo interrogatorio al carcere Don Bosco di Pisa per Fausta Bonino, l'infermiera arrestata nei giorni scorsi con l’accusa di aver ucciso tredici persone nell'ospedale di Piombino. Ad ascoltare la sua verità il gip Antonio Pirato, il pubblico ministero Massimo Mannucci e, per la difesa, l'avvocato Cesarina Barghini. “Sono innocente, lo giuro sui miei due figli”, avrebbe detto l’infermiera 55enne rispondendo durante l’interrogatorio di garanzia durato circa due ore e mezzo. L'infermiera – come fatto già nei giorni scorsi – ha dunque ribadito al giudice per le indagini preliminari la sua innocenza ed estraneità alle accuse che le vengono mosse. La presunta infermiera-killer è ritenuta responsabile dalla Procura di Livorno, sulla base delle indagini del Nas dei carabinieri, di omicidi volontari e continuati avvenuti tra il 2014 e il 2015 con “bombe” di Eparina.

L’avvocato dell’infermiera: “Il vero killer è ancora in giro” – L’avvocato Barghini ha chiesto la conversione della misura di custodia cautelare in arresti domiciliari, per “l'incolumità personale” della donna, che “rischierebbe troppo a piede libero”, a causa del “clamore suscitato dalla vicenda”. Lo stesso avvocato ha detto ai giornalisti di aver ricevuto minacce su Facebook da quando ha deciso di difendere l’infermiera: “Mi è stato augurato di ricevere iniezioni letali di Eparina”, ha dichiarato. Ma secondo l’avvocato “il vero killer” sarebbe ancora in giro. “La mia assistita è innocente e lo dimostrerà. Ha sempre svolto il suo lavoro correttamente e adesso si trova a dover rispondere di accuse infamanti che respinge nella maniera più assoluta, perché estranea a ogni addebito”, ha detto l’avvocato. Il gip del Tribunale di Livorno, Antonio Pirato, si è riservato di decidere entro 48 ore sulla richiesta degli arresti domiciliari.

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