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Pisa, 19enne morì travolto da un treno: svolta nelle indagini, arrestato presunto pedofilo

Arrestato un uomo di 75 anni residente a Pisa: si tratta del proprietario dell’auto che Nicolay Vivacqua incendiò poco prima di morire travolto da un treno il 21 dicembre scorso. Il ragazzo avrebbe compiuto quel gesto per vendicarsi delle violenze subite da piccolo.
A cura di Susanna Picone
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Ci sono delle novità riguardo il caso della morte di Nicolay Vivacqua, il diciannovenne pisano travolto e ucciso da un treno la mattina del 21 dicembre scorso all’altezza di Riglione-Oratoio. Il giovane morì in seguito all’incendio doloso di una Ford Focus e questa mattina il proprietario di quell'auto, un pensionato settantacinquenne residente a Pisa, è stato arrestato. È sospettato di aver compiuto abusi su diversi ragazzi, compreso Nicolay e l'amico che con lui incendiò la sua auto. “L’uomo – si legge in una nota della polizia – è ritenuto responsabile di aver compiuto ripetuti atti sessuali e violenze sessuali nei confronti di quattro giovani che all’epoca dei fatti erano quasi tutti tredicenni. L’attività investigativa era già nata nell’ambito di un procedimento penale della locale Procura per i reati di violenza sessuale e prostituzione minorile avviato da una denuncia resa da un giovane cittadino marocchino per fatti avvenuti quando era ancora minorenne, denuncia che è apparsa oltremodo fondata sulla base delle risultanze investigative”.

Le indagini sul presunto pedofilo e la tragedia del 21 dicembre scorso – Secondo quanto sottolinea la Questura, nel corso delle indagini si è inserito l’episodio del 21 dicembre scorso quando “due giovani 19enni che avevano casualmente scoperto di condividere la terribile esperienza di aver subito abusi sessuali da parte dell’indagato, con un gesto inconsulto avevano deciso di vendicarsi incendiando l’autovettura dell’uomo, che per anni era stata il teatro delle violenze sessuali”. Purtroppo dopo quel gesto uno dei due ragazzi è morto tragicamente, investito dal treno in corsa mentre fuggiva a pochi metri dal luogo dell’incendio. Questo evento ha consentito anche di individuare alcune vittime attuali dell’indagato, in particolare minori di etnia rom e nordafricana.

L'anziano avvicinava le sue vittime dicendo di avere contatti nel mondo del calcio – Da quanto emerso il pensionato avvicinava le sue vittime millantando di avere contatti con squadre di calcio di serie A e carpendo la loro fiducia di fatto li soggiogava ai suoi voleri. “I minori – si legge ancora – erano accomunati da caratteristiche sociali ed economiche come il disagio, l’emarginazione e il bisogno di denari, e l’indagato li spingeva a sopportare riprovevoli condotte di abuso, prospettando loro un futuro nel mondo del calcio e comunque nell’attesa li accontentava anche solo con qualche sigaretta, un gelato o pochi euro”.

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