99 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Pietro Maso, le sorelle “perdonano” il complice Giorgio Carbognin: “Può rifarsi una vita”

Giorgio Carbognin, che nel 1991 aiutò Pietro Maso a uccidere i suoi genitori Antonio e Rosa e che per il delitto è stato condannato a 26 anni di carcere, potrà ripulire la sua fedina penale. L’avvocato di Nadia e Laura Maso ha spiegato che le due donne non hanno mai chiesto risarcimenti e hanno concesso anche il cambio di cognome.
A cura di Susanna Picone
99 CONDIVISIONI
Immagine

Il 17 aprile del 1991 Pietro Maso uccise i suoi genitori a Montecchia di Crosara, nella provincia di Verona, al fine di intascarne l’eredità. Quello che lo riguarda è uno dei più noti casi di cronaca nera degli anni Novanta: Maso confessò due giorni dopo il delitto e fu condannato a trenta anni di carcere. Ma quello che all’epoca del duplice omicidio era un ragazzo di venti anni non fece tutto da solo. Pietro fu infatti aiutato da tre complici per uccidere i suoi genitori Antonio Maso e Rosa Tessari. Uno di questi è Giorgio Carbognin, che per il delitto fu condannato a ventisei anni di carcere. Un uomo che ha poi cercato di cancellare dalla sua fedina penale quella terribile macchia e che è stato “perdonato” da Nadia e Laura Maso, le sorelle di Pietro. A scriverne è il Corriere della Sera. Alle sorelle di Pietro Maso Carbognin ha chiesto clemenza e una firma in calce a un documento nel quale le due donne avrebbero dichiarato, come parti offese, di non avere più nulla a pretendere. Un documento che a Carbognin sarebbe servito per non avere problemi di lavoro, soprattutto all’estero dove voleva andare. Nadia e Laura, che non vedevano uno dei complici del fratello dal 1992, cioè dai tempi del processo, hanno dato il loro nulla osta. I tre si sono così ritrovati davanti a un ufficiale dello Stato civile del Comune di San Bonifacio, dove vivono, e hanno sottoscritto l’atto.

A spiegare quanto accaduto l’avvocato Agostino Rigoli, difensore delle sorelle Maso: “Le sorelle hanno consentito a Carbognin anche il cambio di cognome”, ha detto precisando che le due non hanno mai detto nulla “perché sperano che sulla vicenda cali il silenzio, per il rispetto di tutti”. Di Giorgio Carbognin non si è saputo praticamente più nulla da dopo il processo. Per le sorelle di Pietro Maso, che grazie alla fede hanno avuto la forza di perdonare, è libero di rifarsi una vita. “Vorrei ricordare che potevano chiedere il risarcimento del danno subito ma non l’hanno mai fatto, pensando anche alle conseguenze che poteva avere un’azione del genere per i due ragazzi minorenni del gruppo, cioè la rovina economica delle loro famiglie”, ha precisato intanto l’avvocato di Nadia e Laura. Riguardo il fratello Pietro che uscito di galera ventidue anni dopo il delitto è ricascato nella droga, le due donne dicono di non sapere più nulla.

99 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views