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Picchiata dalla babysitter, bimba di 3 anni muore dopo giorni di agonia

Il dramma in Ohio. La piccola Hannah Wesche è stata dichiarata morta alle 12.15 di domenica. Secondo l’accusa, a ridurla in fin di vita è stata la babysitter Lindsay Partin, una donna di 35 anni che è stata arrestata.
A cura di S. P.
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Lasciano la figlioletta di tre anni con la babysitter e al loro ritorno la trovano in condizioni gravissime, già priva di sensi. È quanto accaduto l’8 marzo alla piccola Hannah Wesche, una bambina che dopo giorni di agonia è morta domenica mattina. A dar notizia del decesso della bimba è stato il papà Jason. La drammatica vicenda della famiglia Wesche arriva dallo Stato americano dell’Ohio. Secondo l'accusa, a ridurre la bambina in fin di vita è stata la babysitter, la trentacinquenne Lindsay Partin, arrestata e accusata dei reati di aggressione, lesioni e messa in pericolo di minori. Secondo quanto ricostruito nei giorni scorsi dai media locali, la polizia ha detto che la babysitter ha ammesso di aver colpito la bimba, dichiarando che era caduta battendo la testa sul pavimento di cemento. La trentacinquenne però si è dichiarata non colpevole spiegando che non voleva farle del male.

Lo sceriffo: "Casi come questo ti strappano il cuore" – Il padre della bambina sin dal giorno dell’aggressione aveva detto di non aspettarsi che la figlia potesse sopravvivere. Le ferite riportate erano infatti troppo gravi. E alla fine il cuore della piccola Hannah ha smesso di battere alle 12.15 di domenica mattina. “Era un pezzo importante della nostra famiglia. Lei significava tutto per tutti. Questo è solo un momento estremamente difficile”, ha detto l’uomo in una dichiarazione ai media. Sul caso è intervenuto anche lo sceriffo della contea di Butler, Richard Jones, spiegando che sono in corso le indagini. “Casi come questo ti strappano il cuore. Non capisco perché e come qualcuno possa nuocere a un bambino”, aveva detto lo sceriffo invitando tutti i genitori a prendere informazioni su chi si occupa dei loro figli.

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