Picchia la moglie davanti alla figlioletta, fermato: “Non sapevo fosse reato”
"Non sapevo che picchiare la moglie fosse un reato", così si sarebbe giustificato un uomo di 44 anni davanti al giudice che lo interrogava dopo il suo fermo da parte della polizia con l'accusa di maltrattamenti, lesioni volontarie e minacce aggravate alla consorte, una giovane donna di 26 anni. Come racconta il Mattino di Padova, l'uomo, un cittadino nepalese residente in Italia con la moglie sua connazionale, era stato fermato lo scorso giugno dopo che la donna in lacrime aveva rivelato di essere da tempo oggetto di violenze e abusi domestici da parte del marito. La vicenda scoperta per caso quando la 26enne, con la sua bimba, era stata incrociata alle due di notte da una volante della polizia mentre vagava disperata per le strade di Padova.
La 26enne, interpellata dagli agenti, aveva ammesso di essere stata vittima dell’ennesima violenza da parte del coniuge che era pure dipendente dal vizio del gioco d’azzardo. Visti gli evidenti segni sul suo corpo come ecchimosi, graffi e anche una ferita sul collo provocata da un tentativo di strangolamento, per l'uomo era scattato il fermo e l'arresto. Portato in tribunale, di fronte al Gup l'uomo avrebbe cercato di difendersi facendo finta di non sapere ma il giudice, accogliendo la richiesta del pm, lo ha rinviato a giudizio. Lui aveva cercato anche di essere giudicato con rito abbreviato contando sulla mogie che aveva ritrattato nonostante le ferite sul corpo, ma con una perizia è stato stabilito che la 26enne è incapace di testimoniare per paura. L'uomo è finito agli arresti domiciliari con il divieto di ogni contatto con la compagna che nel frattempo invece è stata messa in una comunità protetta con la figlioletta