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Piacenza, spedizione punitiva contro i profughi: sprangate e incendio alla casa che li ospita

Tre uomini sono indagati dalla Procura di Piacenza per aver picchiato un profugo e tentato di appiccare il fuoco alla struttura che ospita alcuni richiedenti asilo. I fatti sono aggravati dalle motivazioni razziali.
A cura di Davide Falcioni
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Attuarono una sorta di spedizione punitiva, durante la quale appiccarono un piccolo incendio nell'alloggio che ospitava dei immigrati. E' solo uno degli episodi di violenza nei confronti di un gruppo di profughi che ha portato la procura di Piacenza a indagare tre uomini, di 28, 39 e 53 anni, accusati di vari reati, con l'aggravante dell'odio razziale. I fatti sono avvenuti a Bettola, sulla collina piacentina.

I fatti risalgono alle scorse settimane. Gli indagati dovranno rispondere delle accuse di tentato incendio, danneggiamento, violazione di domicilio, il tutto aggravato anche dalle motivazioni razziali. Le accuse sono rivolte a due piacentini di 53 e 39 anni, mentre il terzo indagato, un 28enne di Bettola, dovrà rispondere di lesioni aggravate, porto di oggetti atti all'offesa, violenza privata, ingiurie, minacce, tentato incendio, stalking, accuse aggravate dal movente razziale.

I fatti si riferiscono a circa un mese fa, quando il 28enne avrebbe scagliato un oggetto di vetro contro la facciata della palazzina in paese dove sono ospitati alcuni richiedenti asilo della Costa D'Avorio, gestiti da Gus di Macerata (Gruppo Umana Solidarietà). Una scheggia ha raggiunto un immigrato all'occhio causandogli una leggera lesione medicata in pronto soccorso. Il giorno dopo lo stesso migrante, mentre camminava nella piazza di Bettola, avrebbe schivato un pesante bicchiere di birra che gli era stato scagliato contro sempre dal 28, che non soddisfatto avrebbe anche afferrato una spranga per colpirlo. In questa occasione il profugo non si è fatto medicare in ospedale.

Come se non bastasse la stessa sera l'aggressore e i due amici hanno nuovamente raggiunto l'abitazione dei richiedenti asilo nel tentativo di darle fuoco con del liquido infiammabile lanciato su un balcone. Le fiamme, che sono state spente in pochi minuti, hanno distrutto alcuni vestiti e arredi. In tutti e tre gli episodi sarebbero state pronunciate frasi offensive a sfondo razziale, di qui l'aggravante.

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