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Pestato sul bus solo perché gay, la reazione del 18nne: “Non smetterò di essere chi sono”

Il ragazzo aggredito da uno sconosciuto che lo ha insultato pesantemente prima di picchiarlo solo perché omosessuale. “L’attacco mi ha lasciato incredibilmente scosso ma non smetterò di essere chi sono” ha raccontato il 18enne britannico Kydis Zellinger.
A cura di A. P.
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Era salito con un amico sull'autobus che doveva riportarlo a casa come aveva fatto tante altre volte in passato ma dopo pochi minuti di tragitto  un altro passeggero si è improvvisamente scagliato contro di lui con pesanti insulti e  minacce, arrivando infine a picchiarlo selvaggiamente solo perché gay. È la terribile aggressione omofoba di cui è stato vittima nei giorni scorsi  un ragazzo britannico di 18 anni originario di Hartcliffe, Kydis Zellinger. Il giovane è stato sottoposto a una valanga di pugni al volto e al corpo senza nemmeno rendersi  conto  del periplo e una volta compreso cosa stava accadendo era ormai già  a terra in un pozza di sangue.

Un episodio che lo ha sconvolto e che lo ha lasciato con ferite sul corpo ma soprattutto nella mente. "Non avrei mai immaginato che una cosa del genere potesse succedere a me, soprattutto non in un luogo pubblico come un autobus. Ho molto dolore, anche fisicamente ma soprattutto mentalmente" ha raccontato ai giornali locali il giovane. L'aggressore intanto è stato fermato e ora è accusato di aggressione con l'aggravante dell'omofobia. "L'attacco mi ha lasciato incredibilmente scosso, sono rimasto così  spaventato che per alcuni giorni non son uscito di casa da solo per paura che qualcosa del genere potesse  accadere di nuovo" ha spiegato il 18enne che però ha ben chiaro come reagire: "Anche se sono stato aggredito non smetterò di essere chi sono”.

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