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Pesaro, i ladri erano carabinieri: fermavano automobilisti e rubavano dai loro portafogli

La coppia di militari, con la scusa dei controlli, rubavano con destrezza soldi dai portafogli e dalle borse degli automobilisti. Scoperti grazie ad un pensionato che si è accorto di tutto e li ha denunciati.
A cura di A. P.
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Dovevano vigilare sulla sicurezza dei cittadini invece approfittavano dei controlli sugli automobilisti e spillavano con destrezza le banconote dal loro portafogli. Protagonisti dell'assurda vicenda due esperti carabinieri di 39 e 47 anni, ora smascherati grazie all'attenzione di un pensionato che si è accorto di tutto e li ha denunciati. Come rivela il Resto del Carlino, è quanto accaduto in provincia di Pesaro Urbino dove i due militari avrebbero messo a segno almeno dieci colpi intascando in totale una cifra intorno ai 1700 euro. Come racconta sempre il giornale, lo stratagemma era semplice ma efficace: durante i controlli fermavano automobilisti soli e chiedevano i documenti, dopo qualche attimo uno dei carabinieri chiedeva di avvicinarsi alla volante per chiarimenti oppure di aprire il bagagliaio. Quando il conducente eseguiva, lasciando il portafogli o la borsa nell'abitacolo, interveniva l'altro militare facendo sparire le banconote

Ad accorgersi del tutto un pensionato 70enne che si è rivolto al maresciallo comandante della stazione facendo partire le indagini. Quando l'inchiesta si è stretta attorno a loro,  il militare più giovane è andato direttamente in procura a confessare, coinvolgendo anche il collega di lavoro. L'uomo ha ammesso complessivamente 10 furti spiegando la tecnica. Al pm che gli chiedeva il motivo dei furti, sembra che i due abbiano spiegato di essere in un momento di difficoltà economica.

"Quello che hanno fatto i due carabinieri in servizio di pattuglia è un atto spregevole. Hanno rubato a persone che ponevano in loro la massima fiducia", ha dichiarato il procuratore di Urbino Andrea Boni, assicurando: "La somma rubata verrà presto restituita". "I due rispondono di furto aggravato dalla destrezza e dal mezzo fraudolento, perché rubavano con l’inganno. Ovviamente io e il mio ufficio abbiamo la massima stima e fiducia nell’Arma che ha condotto le indagini in maniera impeccabile", ha concluso il magistrato.

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