Perugia: muore dopo intervento alle emorroidi. I familiari: “La salma è in decomposizione”
Emergono particolari inquietanti sulla vicenda della morte di Roberto Bordini, il trentottenne scomparso all’ospedale umbro di Pantalla, a Todi (Perugia), dopo quello che pareva essere un banale intervento chirurgico alle emorroidi. “Il personale delle onoranze funebri ci ha riferito che la salma è in decomposizione” ha raccontato Ezio, cognato della vittima. La presunta anomalia nella conservazione è stata segnalata dopo che, venerdì, la salma dell’operaio di Spoleto è stata trasferita dall’Ospedale Media Valle del Tevere a quello di Perugia, dove per sabato pomeriggio era fissata l’autopsia di Bordini, che lascia moglie e figlia di un anno. “Stiamo andando in procura con il nostro avvocato (Piero Peppucci, ndr) – conferma il cognato – vedremo cosa succederà”.
Resta ancora contro ignoti l’inchiesta per omicidio colposo avviata dalla procura di Spoleto dopo la morte di Bordini. Il pm Michela Petrini ha aperto un fascicolo ma ha deciso di effettuare l’esame senza ‘avvisi’. Al medico legale Valentina Bugelli e al chirurgo Paolo Fabbrucci è stato dato l’incarico di eseguire l’autopsia per chiarire un possibile nesso di causalità con l’intervento alle emorroidi ed eventuali responsabilità mediche nell’esecuzione dell’operazione, e nelle fasi successive che hanno portato poi al decesso dell’uomo. In un primo momento, era stata la stessa Asl a disporre l’accertamento diagnostico sul corpo del 38enne, poi dopo qualche giorno, anche i familiari hanno presentato un esposto ai carabinieri di Spoleto – dove l’uomo viveva con la famiglia – in cui chiedono di fare luce su quanto accaduto al loro caro nella settimana di degenza all’ospedale di Pantalla.