3.677 CONDIVISIONI

“Perché non sono più lesbica”. Per la giornalista Mediaset i gay sono malati e posseduti da Satana

Nausica Della Valle, giornalista Mediaset, avrebbe dovuto spiegare a Biella come ha fatto a “guarire” dall’omosessualità. Dopo le proteste, tuttavia, l’evento è stato annullato. L’Università di Biella ha parlato di un evento “in contrasto con i principi educativi che Città Studi tenta di diffondere e sostenere, tra cui quelli di tolleranza e accettazione dell’altro”.
A cura di Davide Falcioni
3.677 CONDIVISIONI
Immagine

L'omosessualità come una malattia dalla quale guarire. Oppure, peggio ancora, come un "inganno di Satana". Nel 2019. Di questo si sarebbe dovuto discutere sabato prossimo, il due marzo, all'Auditorium Città Studi di Biella in compagnia di Nausica Della Valle, giornalista Mediaset che da anni racconta il suo "ritorno all'eterosessualità" in incontri pubblici come quello organizzato da ‘Cristiani uniti per servire Biella’. "Perché non sono più lesbica" è il titolo dato al dibattito al quale avrebbe partecipato la cronista allo scopo di rafforzare le posizioni più conservatrici del mono cristiano, quelle che non solo vedono l'omosessualità come una patologia ma persino come una condizione determinata dal demonio.

Non si sono fatte attendere le polemiche e le sferzanti ironie sui social network, tanto che anche il presidente di Città Studi Pier Ettore Pellerey alla fine si è convinto dell'inopportunità dell'iniziativa e ha revocato l’affitto dell’auditorium. Nel frattempo non si sono fatte attendere le reazioni delle associazioni Lgbt: "Un’occasione per rivedere le procedure interne per l’accettazione delle richieste. Perché non deve più succedere che a Città Studi abbiano luogo incontri il cui contenuto è in contrasto con i principi educativi che tentiamo di diffondere e sostenere". E poi: "L’omosessualità non è una malattia da cui guarire. Riteniamo che simili idee contribuiscano allo stigma e al pregiudizio nei confronti delle persone LGBT+ (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) e che, oltretutto, si posizionino in contrasto con tutta la letteratura scientifica. Dall’omosessualità non si può guarire perché non è una malattia. È una “variante naturale del comportamento umano’’".

Quella di Della Valle sarebbe stata una tappa di un lungo tour. Più volte la giornalista ha raccontato la sua esperienza, e in un'intervista a La Zanzara di Radio 24 ha spiegato: "Sono sempre stata omosessuale, amo gli omosessuali. Sono stata lesbica fino 44 anni. Adesso ne ho 48. Prima all’inizio quando non mi accettavo sono stata anche con qualche uomo, poi a un certo punto ho detto: ma io so lesbica, ma chissenefrega. Poi ragazzi, se parli con duemila gay ognuno ha la propria storia, poi il Signore mi ha detto certe cose. Per tanti anni me ne sono fottuta, poi ho avuto un incontro vero con Dio, con lo Spirito Santo che mi ha parlato. Mi ha parlato, mi ha parlato, lo volete capire. E’ stato un incontro vero, con Dio, non come quelli che parlano con le statue, con Padre Pio”. “L’omosessualità è un peccato, ma non lo dico io. Quando ti liberano, ti senti meglio. Da sola non ce l’avrei mai fatta. E’ un inganno di Satana che lavora alle menti, mi ha convinto che ci ero nata. Quando Dio ti dice che ha creato uomo e donna, ditemi dove sta scritto che ha creato gli omosessuali. Nella Bibbia non c’è scritto. Fatemi leggere dove c’è scritto che ha creato gli omosessuali”.

L'Università di Biella, che in un primo momento aveva dato la propria disponibilità, ha tolto la sala parlando di un evento “in contrasto con i principi educativi che Città Studi tenta di diffondere e sostenere, tra cui quelli di tolleranza e accettazione dell'altro”. Tre le chiese biellesi promotrici della serata quella di Cristo Re, la chiesa di Sion e la parrocchia delle Grazie di Biella, che si erano rivolte a Città Studi per ottenere l'auditorium. Agli organizzatori ieri è giunta la revoca della sala da parte del direttore del campus universitario, Pier Ettore Pellerey. “Questo incontro è stato male interpretato, non volevamo offendere nessuno – ha detto Daniele Cocco della chiesa di Cristo Re – Cercheremo un altro luogo che ci ospiti e, intanto, valutiamo come difendere i nostri diritti”.

3.677 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views