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Il Capitano Ultimo ha deciso di rinunciare al titolo di cavaliere: aveva arrestato Riina

Il colonnello Sergio De Caprio, noto soprattutto perché quand’era al vertice del Crimor arrestò Totò Riina, ha deciso di rinunciare spontaneamente al prestigioso riconoscimento. Il provvedimento probabilmente legato al caso Consip.
A cura di Biagio Chiariello
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Solo a giugno era stato nominato Cavaliere della Repubblica con un decreto firmato dal presidente della Repubblica. Ma ora Sergio De Caprio, il capitano Ultimo, entrato nella storia con l'arresto di Totò Riina nel 1993 e simbolo della lotta alla mafia, non potrà più fregiarsi della prestigiosa onorificenza. Il colonnello dei Carabinieri che ha messo materialmente le manette ai polsi del boss vi ha espressamente rinunciato a meno di un anno dal riconoscimento. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, gli ha revocato l’onorificenza su espressa richiesta del diretto interessato, come specificato in una nota del Quirinale.

Il caso Consip

Nessuna notizia ufficiale al momento sulle motivazioni che hanno spinto De Caprio a rimandare indietro l'onorificenza. Ma secondo quanto scrive il Corriere della sera, la decisione potrebbe essere legata all’inchiesta Consip che ha coinvolto alcuni ufficiali del Noe, fino a poco tempo fa suoi diretti collaboratori. De Caprio era l’ex vice comandante del Noe che fu rimosso dopo l’uscita di una intercettazione dello stesso Nucleo Operativo Ecologico tra Renzi e il generale della Gdf Adinolfi. Alle sue dipendenze lavorava il capitano Scafarto che nell’ambito dell’indagine del pm di Napoli Woodcock attribuì al papà di Renzi (anziché a Italo Bocchino) una telefonata con l’imprenditore Romeo.

Ultimo finì sotto processo per favoreggiamento alla mafia

Ma non è tutto. Lo stesso arresto per cui il colonnello Sergio De Caprio è diventato famoso (era il 15 gennaio 1993, allora era carabiniere) dette vita polemiche. Prima Ultimo finì sotto processo per favoreggiamento alla mafia per la mancata perquisizione del covo di Riina, riuscendo ad essere assolto. Poi lo stesso arresto del Capo dei Capi (scomparso l'anno scorso) è finito al centro del processo in corso a Palermo sulla Trattativa tra pezzi delle Istituzioni e la mafia. Alla sbarra c’è l’ex generale del Ros, Mario Mori.

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