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Per la prima volta dopo 20 anni in Italia è calato il numero degli extracomunitari

Per la prima volta dopo circa 20 anni nel 2016 i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini extracomunitari in Italia sono diminuiti: 227mila in totale, il 5% in meno rispetto all’anno precedente. Diminuiscono soprattutto i permessi per lavoro, aumentano quelli per asilo o protezione umanitaria.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nel periodo in cui in molti – soprattutto politici – parlano di invasione dei migranti, di leggi italiane sempre più permissive e favorevoli all’integrazione degli extracomunitari, arriva un dato a capovolgere questa narrazione: per la prima volta da circa venti anni, nel 2016 i permessi di soggiorno per i cittadini extracomunitari in Italia sono diminuiti. Calo che va di pari passo con quello della presenza non comunitaria in Italia che dopo 30 anni di crescita sta iniziando a diminuire. Al primo gennaio 2017 i cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia sono 3.714.137, tra il 2016 e il 2017 si è registrata per la prima volta una diminuzione di circa 217mila permessi.

I dati sono forniti dalla ricerca dell’Istat ‘Cittadini non comunitari: presenza, nuovi ingressi e acquisizioni di cittadinanza’. A spiegare come si è arrivati a questa nuova situazione sono due ricercatori Istat, Mario Basevi e Cinzia Conti, su Neodemos.info. “In parte la diminuzione è da attribuire alla nuova possibilità di migliorare la qualità dell’archivio dei permessi, sia a seguito dell’introduzione del permesso individuale dei minori, sia per i controlli più generali effettuati attraverso l’integrazione di diversi archivi”.

Il calo non è comunque dovuto solo a questo: “Il punto di svolta registrato tra il 2016 e il 2017 è da ricollegare anche al fatto che da anni si registrano un numero minore di nuovi flussi in ingresso che non compensano i permessi scaduti (particolarmente numerosi durante il 2016) e le crescenti acquisizioni di cittadinanza”. Inoltre, sono in decremento le comunità che registrano più presenze. La maggiore flessione è stata registrata per le comunità che si sono insediate per prime in Italia, come quella marocchina e albanese, che vedono una diminuzione di permessi di soggiorno tra il 2016 e il 2017 di oltre 50mila unità.

Analizzando i dati del 2016, si può notare come siano stati rilasciati poco meno di 227mila permessi di soggiorno, il 5% in meno rispetto all’anno precedenti. Tra questi, i permessi per lavoro hanno raggiunto il minimo storico: non sono neanche 13mila, il 5,7% del totale. Arrivando a essere quasi dimezzati in un anno. Crescono invece i flussi per motivi di asilo e protezione umanitaria: sono stati rilasciati 10mila permessi in più rispetto al 2015. Sono ora la seconda motivazione di ingresso in Italia dopo i ricongiungimenti.

Se da una parte entrano meno stranieri, dall’altra sono meno anche quelli che in Italia ci sono già e decidono di rimanerci. Fino al 2014 restava in Italia l’82% degli stranieri, mentre oggi, tra i migranti arrivati nel 2012, solo il 53% si trova ancora nel nostro paese. Soprattutto chi arriva in cerca di asilo politico tende a restare meno in Italia rispetto agli altri migranti, una quota ferma al 51%. Inoltre, anche molti stranieri che hanno acquisito la cittadinanza hanno deciso di lasciare l’Italia negli ultimi anni.

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