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Per l’addio a Rita Levi Montalcini allestita la camera ardente al Senato

La scienziata torinese si è spenta ieri a Roma all’età di 103 anni. Oggi dalle 15.30 fino alle 21 sarà aperta la camera ardente al Senato, i funerali si svolgeranno il 2 gennaio a Torino in forma privata.
A cura di Susanna Picone
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La scienziata torinese si è spenta ieri a Roma all’età di 103 anni. Oggi dalle 15.30 fino alle 21 sarà aperta la camera ardente al Senato, i funerali si svolgeranno il 2 gennaio a Torino in forma privata.

Rita Levi Montalcini, ricercatrice torinese, premio Nobel e senatrice a vita della Repubblica, si è spenta ieri nella sua abitazione romana all’età di 103 anni. È stata per l’Italia la “signora della Scienza”, nel 1986 vinse il premio Nobel per la medicina e nel 2001 fu nominata senatore a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”. La sua perdita ha commosso l’intero Paese, immediatamente dopo che si è diffusa la notizia sono arrivati numerosi i messaggi di cordoglio del mondo istituzionale e politico così come i messaggi e i fiori dei suoi vicini di casa e di tanta gente comune. Per dire addio a questa grandissima personalità italiana la camera ardente sarà allestita al Senato (l’ingresso al pubblico avverrà da piazza Madama). Sarà aperta oggi dalle ore 15.30 alle ore 21 di questa sera, parteciperanno il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il presidente del Senato, Renato Schifani. Poi i funerali della ricercatrice si svolgeranno nella sua città natale, Torino, il 2 gennaio. Sarà una cerimonia privata, Rita Levi Montalcini sarà sepolta accanto a sua sorella.

Il presidente Ciampi: scelta doverosa nominarla senatrice – Rita Levi Montalcini fu nominata senatore a vita nel 2001 dal presidente Carlo Azeglio Ciampi il quale ha ricordato la scienziata e la scelta di farla senatrice. Per Ciampi si trattò di una “scelta doverosa da parte di una Repubblica che deve essere fonte di doveri ma anche di onori”. La ricercatrice era già da circa 15 anni premio Nobel per la medicina, aveva illustrato la patria con altissimi meriti nel suo campo: per Ciampi “doveva avere un valore d’incoraggiamento per i nostri giovani”. L’ex presidente, intervistato dal Corriere della Sera, ha ricordato la senatrice come una donna tenace e molto determinata, nell’apparente fragilità: “Qualche volta – ha proseguito – mi è toccato dividere con lei una bagarre di fischi, ad esempio quando ci fu il voto di fiducia sul governo Prodi. Davvero una brutta pagina per la democrazia italiana”.

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