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Pensioni, la proposta della Lega: “Quota 100 si può fare a 62 anni con 38 di contributi”

In pensione a 62 anni con 38 di contributi: è questa la previsione della cosiddetta quota 100 che la Lega vuole introdurre e che domani porterà al tavolo del governo: “La misura avrà oneri sopportabili per la finanza pubblica e sarà realizzata con misure di buon senso, compresa la pace contributiva”.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’obiettivo della Lega in tema di pensioni rimane la realizzazione della cosiddetta quota 100. A ribadirlo è una nota del Carroccio dopo il vertice tra Massimo Garavaglia, Massimo Bitonci e Claudio Durigon con il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini. Oggi sono stati affrontati i temi da portare domani sul tavolo del governo. E il primo punto è proprio la realizzazione di quota 100, permettendo così ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni di età e con 38 di contributi. Una misura da introdurre in “modo efficace e ragionevole”. La misura “sarà effettiva ma anche con oneri sopportabili per la finanza pubblica. Sarà realizzata con misure di buon senso, compresa la pace contributiva nell'ottica di favorire l'aumento volontario della contribuzione da parte dei lavoratori”. In sostanza, la pace fiscale (in realtà si tratta di un condono) dovrebbe permettere di trovare le risorse per realizzare quota 100.

Ma non c’è solo quota 100 tra le proposte del Carroccio che domani verranno presentate al governo. Non manca la flat tax, che verrà applicata “sulle aziende al 15%: vale per i regimi dei minimi fino a 65mila euro e poi per tutto il sistema imprese Ires al 15% in caso di reinvestimento, assunzioni, aumenti di capitale, cioè si incentiva lo sviluppo e investimenti privati in misura strutturale mentre con il regime dei minimi si semplifica la vita a una miriade di piccoli imprenditori e si invogliano anche i giovani ad aprire partita Iva”.

Si parla poi di pace fiscale, il provvedimento annunciato già negli scorsi mesi e che ora sta prendendo forma: sarà “un insieme di misure per consentire a un largo numero di imprenditori di risolvere pendenze con il fisco. Non solo una tantum ma misure strutturali per risolvere forme di contenzioso attuale e in prospettiva”. C’è poi il capitolo della fattura elettronica, che andrà “di pari passo con la pace fiscale, dal primo gennaio evadere sarà più difficile ma avendo ampliato il regime dei minimi a 65mila euro i piccoli che non sono strutturati ne sono esonerati, mentre le aziende più grandi saranno in grado di passare al nuovo sistema”. E, infine, le altre proposte del Carroccio: “Saranno proposte anche la cedolare secca sui negozi al 21%, il taglio delle accise sulla benzina e il 100% del turn over per tutte le forze dell'ordine. Esclusa qualsiasi ipotesi di aumento Iva”.

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