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Pensioni, Cgil scende in piazza. Camusso: “Ricostruire l’unità con Cisl e Uil”

Cgil in piazza in cinque città per pensioni e lavoro con lo slogan “I conti non tornano”. Da Roma Susanna Camusso ha lanciato un appello all’unità alle altre organizzazioni dei lavoratori.
A cura di Susanna Picone
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“Pensioni, i conti non tornano!”: con questo slogan oggi la Cgil è scesa in piazza in cinque città italiane dopo l'esito del confronto con il Governo sulla previdenza, considerato “insufficiente”. Cinque le manifestazioni organizzate per questa mattina: a Roma – dove è presente la segretaria Susanna Camusso -, Torino, Bari, Palermo e Cagliari. Al fianco della Cgil c’è la sinistra: annunciata la presenza di esponenti di Mdp, tra i quali sono attesi Roberto Speranza, Enrico Rossi e l'ex leader Cgil Guglielmo Epifani; di Sinistra italiana con Nicola Fratoianni e di Possibile con Pippo Civati; di Rifondazione comunista e anche una delegazione di Campo progressista. Al termine dei cortei previsto il discorso di Camusso dal palco della Capitale, in collegamento video con le altre città.

I motivi al centro della mobilitazione nazionale della Cgil – Tra le rivendicazioni al centro della mobilitazione, “bloccare l'innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione, garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, riconoscere il lavoro di cura”. Inoltre il sindacato chiede di “cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l'occupazione, estendere gli ammortizzatori sociali, garantire a tutti il diritto alla salute, rinnovare i contratti pubblici”. Da Roma Camusso ha detto che “bisognerà ricostruire i fili” dell’unità sindacale rotta con Cisl e Uil sulla vertenza pensioni. Il Governo “aveva preso degli impegni e non li ha mantenuti. Se gli impegni non vengono rispettati si reagisce, non si può far finta di niente”, aveva detto la leader Cgil alla vigilia della mobilitazione, sottolineando che “non ci si può contentare di piccole deroghe”, ma che si deve “costruire un sistema di regole certe”.

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