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Pd, Renzi boccia Zingaretti: “Non può guidare il partito, sul M5s è ambiguo”

L’ex segretario del Pd, Matteo Renzi, boccia la candidatura di Nicola Zingaretti alla segreteria del partito: “Non credo che vada bene come candidato, la sua posizione sul M5s è molto ambigua”. Renzi, inoltre, attacca Di Maio: “Quello che mi colpisce è l’inciviltà della parola assassino. Di Maio non è degno di assolvere alla sua funzione”.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’ex segretario del Pd, Matteo Renzi, non sosterrà alle primarie del partito Nicola Zingaretti, finora unico candidato in campo. “Non credo che vada bene come candidato, la posizione di Nicola sul M5s è molto ambigua”, afferma intervistato durante la trasmissione Otto e Mezzo, in onda su La7. “Per me – prosegue – è fondamentale dire con chiarezza che non si possono fare accordi con chi non vuole i vaccini. Dopodiché se vince Zingaretti non faccio quello che hanno fatto a me, il fuoco amico”. E la risposta a Renzi è arrivata immediatamente, da Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio e molto vicino allo stesso Zingaretti: “Caro Renzi, con i 5 Stelle nessuna ambiguità. Noi abbiamo vinto, te hai perso”.

Renzi se la prende anche con Luigi Di Maio, dopo lo scontro di ieri con il vicepresidente del Consiglio che ha definito l’ex presidente del Consiglio un “assassino politico”: “Di Maio – replica Renzi – può cambiare il Jobs Act ma quello che mi colpisce è l'inciviltà della parola assassino. Di Maio non è degno di assolvere alla sua funzione”. L’ex segretario del Pd prosegue: “Di Maio non sa di cosa si parla quando si parla di lavoro: il Jobs Act ha prodotto un milione di posti di lavoro di cui il 55% a tempo indeterminato. Mi colpisce l'inciviltà e l'espressione assassino per parlare di mercato di lavoro. Persone come sindacalisti e studiosi sono stati uccisi da anarco-insurrezionalisti”. Renzi, inoltre, commenta anche l’audio di Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio, pubblicato negli scorsi giorni: “Mi sconvolge Casalino, la modalità con cui si minaccia via stampa. Nessun portavoce è mai arrivato a fare quello che ha fatto Rocco Casalino. Ma mi colpisce che da parte della stampa non ci sia una reazione”.

‘A Genova i governo ha organizzato la ola ai funerali’

Renzi attacca il governo anche su Genova e sul crollo del Ponte Morandi, partendo dal decreto Genova su cui pare non ci siano le coperture: “Questi si sono persi il decreto di Genova. Hanno organizzato la ola al funerale che sembrava una roba da curva sud, hanno promesso che ricostruivano il Ponte con società pubbliche. Oggi, a distanza di 40 giorni, il decreto non c’è più”. “La modalità con le quali è stato costruito, a partire dall'sms del portavoce del presidente, è il racconto di un funerale che smette di essere un funerale – prosegue –. Nei minuti successivi tutti i direttori dei giornali sono stati raggiunti dall'sms dell'ingegner Casalino che chiedeva di segnalare i fischi al Pd”. Quella del governo al disastro di Genova viene definita da Renzi come una “reazione da bar dello sport”.

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