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Pd, Matteo Renzi non vuole scissioni: “Non sto lavorando a qualcosa di diverso”

Il senatore dem Matteo Renzi affida alla radio, a ‘Zapping’, la sua ennesima smentita: “Di scissioni ne abbiamo viste già abbastanza, non è all’ordine del giorno e non ci sto lavorando io a qualcosa di diverso”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Di scissioni ne abbiamo viste già abbastanza, non è all'ordine del giorno e non ci sto lavorando io a qualcosa di diverso". L'ex segretario del Pd Matteo Renzi cerca di smentire le voci su una sua presunta fuga dal partito. Sospetti che si sono accumulati dopo l'annuncio del ritiro della candidatura da parte di Marco Minniti. Fonti renziane però assicurano che il progetto di un nuovo soggetto politico sia tutt'altro che una fantasia: potrebbe insomma vedere la luce un movimento ‘civico', che i comitati che Renzi ha iniziato a costituire ormai da qualche settimana. Un luogo dove possano confluire varie anime, dai ‘Si tav' di Torino alla piazza anti-Raggi di Roma, che non si riconoscerebero più nel Pd. Renzi non ne fa un mistero: "Tanta gente ha voglia di dare una mano. I comitati civici ci sono". Si tratta, spiega, di uno strumento per fare "battaglie culturali e educative". 

L'ex premier lo aveva già ribadito questa mattina: "Non chiedetemi di fare il burattinaio del congresso", assicurando che da mesi non si preoccupa della "Ditta Pd", come Bersani ha ribattezzato il parito, "ma del Paese", e per questo "non mollo di un centimetro la battaglia contro i cialtroni che stanno mandando l'Italia in recessione". 

Ufficialmente Marco Minniti si è ritirato perché "nessuno dei candidati può raggiungere il 51%". Ma cosa succederà alle primarie del prossimo 4 marzo? Non è ancora esclusa nemmeno l'idea di far saltare il Congresso, in vista delle europee di maggio.

Una delle ipotesi comunque è che al posto di Minniti possa correre per la segreteria il renziano Lorenzo Guerini. I sondaggi danno comunque in testa Nicola Zingaretti. Fino a questa mattina, secondo un sondaggio EMG Acqua, la candidatura del Presidente della Regione Lazio raccoglieva il 42% dei consensi, seguito da Marco Minniti al 26%, Maurizio Martina che conquista il 22%. Le candidature di Damiano, Boccia, Saladino e Corallo, sempre secondo il sondaggio EMG, si attestavano rispettivamente al 4%, 3%, 2% e 1%". "I dati relativi ad un secondo sondaggio, realizzato da Izi e pubblicato sempre oggi da Il Manifesto – recitava la nota dell'ufficio stampa di Zingaretti – vedono la candidatura di Zingaretti attestata al 45%, quella di Minniti al 31,7% e Maurizio Martina al 23,3%. Il sondaggio Izi, a differenza di quello EMG, e' stato effettuato sui tre candidati con il maggior consenso". 

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