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Pazienti con i cartoni a Reggio Calabria, risposta dell’ospedale: “Abbiamo gessi a volontà”

Dall’ospedale di Reggio Calabria assicurano che si è trattato di pazienti medicati sul posto del’incidente come prevedono i protocolli in caso di emergenza e che è stato preferito tenerli così in vista delle radiografie per evitare complicazioni. “L’ospedale ha gessi e stecche a volontà” hanno sottolineato dalla direzione sanitaria.
A cura di Antonio Palma
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"Nel reparto di ortopedia il cartone non è uno strumento di cura né di medicamento perché abbiamo gesso e garza a volontà", così dall'ospedale di Reggio Calabria rispondo alle accuse lanciate nei giorni scorsi alcun rappresentanti del sindacato dei medici Anaao della Calabria. Dopo le polemiche per l'uso di pezzi di cartone tenuti insieme da garze su pazienti con fratture o vittime di lussazioni a braccia e gambe , dalla direzione sanitaria dell'ospedale metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli” rigettano le accuse spiegando che in realtà il reparto si ortopedia è sempre attivo e ha tutti gli strumenti per poter operare compresi gessi e stecche pur ammettendo che c'è scarsità di personale.

Lo stesso direttore generale del Grande ospedale metropolitano, Frank Benedetto, spiega al Sole 24 ore che l'unità operativa complessa di Ortopedia è operativa 24 ore su 24, con 30 posti letto di ricovero e 2 unità reperibili per le urgenze nelle ore notturne anche se "le risorse umane utilizzate debbono far fronte a tutte le necessità ortopediche afferenti alla provincia di Reggio Calabria". Secondo il resoconto inviato al presidente della Regione dopo le accuse, dall'ospedale assicurano che solo due pazienti sono arrivati al pronto soccorso con l'immobilizzazione provvisoria con cartone che però è un procedura prevista in casi di emergenza sul posto dell'incidente e che successivamente, dopo il ricovero in reparto, è stata eliminata con l'applicazione del gesso. Una precisazione analoga che era arrivata anche dal primario del Pronto Soccorso dell'ospedale di Reggio Calabria Angelo Ianni a conclusione della direzione aziendale riunitasi dopo il caso. "Il paziente è arrivato in pronto soccorso già con la stabilizzazione di cartone e noi non l'abbiamo tolta solo per evitare di perdere tempo e per fare subito una radiografia allo scopo di prevenire eventuali complicazioni" aveva spiegato il medico.

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