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Paziente dolorante è “antipatico e manesco”: i medici si rifiutano di operarlo

I medici dell’ospedale Mauriziano di Torino si sono rifiutati di operare un uomo di 48 anni alle prese con una necrosi al femore estremamente dolorosa, ma nonostante ciò trattata dal pronto soccorso con un codice verde.
A cura di Davide Falcioni
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Alle prese con una dolorosissima necrosi alla testa di un femore un uomo ha dato in escandescenze per tre volte all'ospedale Mauriziano di Torino, minacciando il personale, a tal punto che i medici si sono rifiutati di operarlo. Il caso è finito in tribunale, visto che il paziente è stato denunciato da un dottore e da un infermiere per i suoi atteggiamenti "antipatici e maneschi"; gli operatori sanitari si sono appellati all'articolo 28 del codice deontologico medico. Quello sulla "fiducia del cittadino".

La vicenda, di cui dà conto La Stampa, ha avuto inizio  a dicembre quando il 48enne è andato al pronto soccorso lamentando dolori lancinanti a un femore e ottenendo un codice verde con ore di attesa. La scena si ripete a gennaio e a febbraio, ancora una volta con lunghi tempi di attesa. E' in questo quadro che gli animi si scaldano e si arriva alle denunce reciproche, con tanto di rifiuto da parte dei medici di operare il paziente.

I dottori si appellano all'articolo 28 del codice di deontologia medica che recita: "Qualora abbia avuto prova di sfiducia da parte della persona assistita o dei suoi legali rappresentanti, se minore o incapace, il medico può rinunciare all'ulteriore trattamento, purché ne dia tempestivo avviso; deve, comunque, prestare la sua opera sino alla sostituzione con altro collega, cui competono le informazioni e la documentazione utili alla prosecuzione delle cure, previo consenso scritto dell'interessato".

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