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Pasqua, gli animalisti protestano: in piazza agnelli morti e pupazzi impiccati

Iniziative nelle piazze italiane nel venerdì che precede Pasqua, con gli animalisti che protestano contro il consumo di carne. A Bologna due persone reggevano due agnellini morti tra le braccia, a Milano tre finti agnelli appesi a un albero.
A cura di Susanna Picone
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Iniziative nelle piazze italiane nel venerdì che precede Pasqua, con gli animalisti che protestano contro il consumo di carne. A Bologna due persone reggevano due agnellini morti tra le braccia, a Milano tre finti agnelli appesi a un albero.

Nel Venerdì santo che precede la Pasqua sono state diverse le iniziative degli animalisti che protestano contro il consumo di carne. Particolarmente scioccante quella andata in scena questa mattina nel centro di Bologna: due agnellini morti tenuti in braccio da due persone, dietro altri animalisti con dei cartelli e immagini di macellazione. “Salva gli agnelli, scegli una Pasqua Vegan”, recitavano. È stata l’iniziativa di sensibilizzazione dell’associazione Essere Animali: alcuni organizzatori hanno spiegato che gli agnelli provenivano dagli allevamenti e sono morti prima di essere trasportati, ancora cuccioli, al macello. Diventano così per loro il simbolo di tutti gli animali che vengono uccisi per il consumo alimentare. E sono almeno 800mila, spiegano da Bologna e non solo, gli agnellini che muoiono nel periodo di Pasqua. Anche Milano è stata teatro di un’altra iniziativa degli animalisti in questo Venerdì santo: sullo stesso albero utilizzato dall’artista Maurizio Cattelan nel 2004 per appendere tre pupazzi di bambini (un’iniziativa che scatenò grandi polemiche) sono stati “impiccati” tre finti agnelli, ancora una volta per ricordare tutti gli animali che finiscono sulle tavole italiane.

“Circa 6 milioni di italiani hanno deciso di non mangiare animali” – A sfruttare la posizione strategica della quercia di piazza XXIV maggio di Milano questa volta è stata l’associazione Nemesi Animale. Ed è stata la stessa associazione di animalisti a ricordare l’iniziativa del 2004 di Cattelan: “Con questa azione simbolica vogliamo far riflettere sulla differente reazione che si potrebbe avere nel vedere un piccolo agnello impiccato a un albero o vederlo come un pezzo di carne in una macelleria. La fine per quell’animale è la stessa, cambia solo il contesto in cui avviene”. L’invito degli animalisti è dunque chiaro: ognuno di noi nella vita può fare delle scelte importanti, circa 6 milioni di italiani hanno già deciso di non mangiare animali.

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