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Parma, maestra ai bambini immigrati delle elementari: “Scemi, tornate nella giungla”

La donna umiliava tutti i bambini della prima elementare ma era particolarmente violenta contro i figli di immigrati: “Tornate a casa, scimmie ladre”.
A cura di Davide Falcioni
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Chissà se verranno presi provvedimenti nei confronti di una maestra di una scuola elementare della provincia di Parma, che qualche giorno fa si è rivolta ai suoi alunni di prima con delle frasi a dir poco violente e insensate. In particolare colpiscono gli epiteti lanciati agli stranieri: "Siete un branco di scemi, non capite niente, siete degli asini, tornatevene nella giungla da dove siete venuti, branco di scimmie ladre”. Anche i carabinieri sono stati informati delle frasi razziste, che spesso erano vere e proprie minacce: “Stai fermo altrimenti ti spacco la faccia, ti prendo a calci nel sedere, meno male che finisce la scuola così quando non ti vedrò più, stapperò lo champagne”. E ancora: “Ma guarda se devo occuparmi di un bambino che ha la faccia colore della m…a”.

L'insegnante è una donna di 49 anni con una lunga carriera nel mondo della scuola. Gli insulti venivano rivolti a tutti ma nei confronti dei figli di immigrati erano particolarmente pesanti. A rivelarlo sono le indagini cominciate lo scorso aprile, quando in classe sono state installate delle cimici che hanno permesso ai carabinieri di ascoltare le deliranti affermazioni della maestra. A confermare i suoi metodi "educativi" sono però stati anche altri docenti e i genitori di alcuni bimbi che spesso tornavano a casa mortificati. Parlavano di insulti, sgridate e strattoni contro i bambini. “Violenza fisica e psicologica”, scrivono nei loro riscontri i militari. I ragazzini venivano trascinati fuori dalla classe con la forza. In alcuni casi i bimbi avevano cominciato a manifestare reazioni di sofferenza psico-emotiva e la mattina si rifiutavano di andare a scuola.

Ora i carabinieri hanno notificato all'insegnante e al dirigente scolastico dell'istituto due notifiche di chiusura delle indagini preliminari: la prima è accusata di aver ripetutamente maltrattato gli alunni con l’aggravante della discriminazione e di odio etnico-razziale, mentre la seconda è accusata di favoreggiamento personale.

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