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Parlamentari al lavoro: record di assenze per quelli di Forza Italia. I più presenti sono del Pd

A fine legislatura possiamo tracciare un primo bilancio sulle assenze dei parlamentari durante le sedute di Camera e Senato. I più assenteisti sono in entrambe le Camere esponenti di Forza Italia. I più presenti nei due rami del Parlamento sono invece del centrosinistra: gli esponenti di Pd e Mdp occupano tutte le prime posizioni in classifica.
A cura di Stefano Rizzuti
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Con lo scioglimento delle Camere e la fine della legislatura è tempo di tirare le prime somme per i parlamentari che hanno trascorso gli ultimi cinque anni tra le mura di Montecitorio e Palazzo Madama, chi più e chi meno. Non sono pochi, infatti, i deputati e i senatori che hanno svolto il loro ruolo di parlamentari con ben poca assiduità. Come, allo stesso tempo, non mancano coloro che sono stati quasi sempre presenti e che non si sono persi quasi nessuna seduta. I dati riguardanti le presenze dei parlamentari sono presi da Openpolis e fanno riferimento alle loro assenze, intendendo per assenza tutti i casi di non partecipazione al voto: sia quando il parlamentare è fisicamente assente sia quando è presente ma non vota e non partecipa a determinare il numero legale nella votazione.

Partendo da queste precisazioni il primo dato che emerge è che il deputato con il maggior tasso di assenze è Antonio Angelucci di Forza Italia, con il 99,59% di assenze. Seguito da Marco Martinelli (sempre Fi) con l’88,90% di assenze. Tra i peggiori risultano anche la presidente di FdI, Giorgia Meloni, con un tasso di assenze del 78,91%. E ancora, tra i volti noti, anche Daniela Santanchè con il 72%. Tra i più assenti alla Camera c’è anche il leader di LeU-Mdp Pier Luigi Bersani con il 58,8% di assenze e nessuna missione. Ancora, sopra al 50% di assenze troviamo Nicola Fratoianni (LeU), Matteo Orfini (presidente del Pd) e Mariastella Gelmini (Fi).

Nel Movimento 5 Stelle il più assenteista fa segnare un tasso del 48%, mentre uno dei leader, Alessandro Di Battista, ha il 41% di assenze. Tra gli altri volti noti: Danilo Toninelli al 30%, Carla Ruocco al 25%, Carlo Sibilia al 22%. C’è poi la questione missione: chi usufruisce di molti permessi per le missioni ha un tasso di assenze più basso ma comunque è poco presente in aula. È per esempio il caso di Luigi Di Maio: 17% di assenze ma 52% di missioni e quindi solo il 30% di presenze. O, ancora, di Roberto Fico: 8,7% di assenze, ma 62% di missioni.

Positivo il saldo per altri due leader di LeU: Giuseppe Civita (28% di assenze) e Roberto Speranza (19%). Dati positivi, con poche assenze, anche tra i big del Pd: Emanuele Fiano ha un tasso del 29%, l’ex ministra (a inizio legislatura) Maria Chiara Carrozza al 23%, Matteo Richetti al 17%, Roberto Giachetti al 9% con il 6% di missioni ed Ettore Rosato con il 3,5% ma con il 20% di missioni.

C’è poi il capitolo ministri ed esponenti di governo. Per chi ha ricoperto un ruolo nell'esecutivo (ministri e sottosegretari) il tasso di presenze è ovviamente minore, con gran parte delle assenze giustificate dalle missioni. L’attuale presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, per esempio, fa registrare solo l’8% di assenze, ma il 74% di missioni e quindi presenze pari al 17% delle sedute. Dati simili per Marianna Madia (7,6% di assenze) e Maria Elena Boschi (6,5%). Qualche missione in più, invece, per Beatrice Lorenzin (5% di assenze), Dario Franceschini (4%), Andrea Orlando (1,9%) e Angelino Alfano (0,80%).

Al Pd spetta un record, quello di avere la maggior parte di deputati con pochissime assenze. Una sola per Cinzia Maria Fontana, 5 per Giuseppe Guerini, 37 per Tino Iannuzzi. I 5 deputati meno assenteisti sono tutti del Pd e tra i primi trenta posti ci sono quasi solo esponenti di centrosinistra. Così, se andiamo a vedere i deputati più presenti (concetto diverso dai più assenti in quanto in questo secondo caso non si considerano le missioni), i primi 20 sono tutti del centrosinistra (Pd o Mdp) fatta eccezione per Rocco Palese. E la predominanza di deputati del Pd sempre presenti continua per parecchie posizioni. Il primo esponente del M5s è Marco Da Villa con il 90% di presenze. Ultimi in classifica per presenze, invece: Angelucci (ultimo in assoluto), Alfano, Brambilla, Lorenzin, Castiglione, Franceschini, Casero, Bocci, Orlando, Lupi e Meloni.

I più assenti al Senato

Anche a Palazzo Madama il poco onorevole titolo di più assente spetta a un esponente di Forza Italia: Niccolò Ghedini, con il 99% di assenze. Poi Denis Verdini (91%), Giulio Tremonti (82%), Riccardo Conti (67%) e Maurizio Sacconi (67%). Tra i volti noti del Senato si registrano tassi di assenza bassi: nel M5s troviamo Paola Taverna al 34% e Barbara Lezzi al 22%. Pier Ferdinando Casini fa registrare un tasso di assenze del 33%, il leghista Roberto Calderoli solo il 7%, Antonio Razzi l’11%. Nel Pd da sottolineare il 13% di assenze di Stefano Esposito e il 6% di Andrea Marcucci.

Anche a Palazzo Madama c’è un capitolo a parte da dedicare ai ministri. Anna Finocchiaro, nominata nel governo a dicembre 2016, fa registrare solo il 18% di assenze e il 12% di missioni. Minniti ha cifre simili per le assenze ma molte più missioni (il 55% del totale). Valeria Fedeli ha il 5% di assenze ma per gran parte del mandato ha ricoperto un ruolo diverso, quello di vicepresidente dell’assemblea. Infine, Roberta Pinotti registra il 3% di assenze ma anche il 79% di missioni.

I senatori meno assenteisti sono ancora quelli del centrosinistra: Carlo Pegorer (Mdp) 0,23%, Gianluca Rossi (Pd) 0,26%, Federico Fornero (Mdp) 0,29%. Seguono altri tre esponenti Pd. Allo stesso modo, più presenze vengono registrate da Pegorer, Fornero, Cucca, Borioli e Zanoni, tutti del centrosinistra. Il primo che non sia di Mdp o del Pd è il nono: Mario Dalla Tor (Ap). Il primo del M5s è invece Luigi Gaetti con l’81% di presenze.

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