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Parla per la prima volta la mamma di Bin Laden: “Era un bravissimo ragazzo”

Alia Ghanem, madre del “principe del terrore”: “Era un bravissimo bambino fino a quando non ha incontrato delle persone che gli hanno fatto il lavaggio del cervello quando era un giovane ventenne”.
A cura di Davide Falcioni
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Un ragazzo educato, amante dello studio, rispettosissimo della madre. No, non è il ritratto di un giovane "tutto casa e chiesa"; al contrario, è come viene descritto Osama Bin Laden da sua madre Alia Ghanem, che per la prima volta alcuni giorni fa ha deciso di rilasciare un'intervista al Guardian. Centinaia di testate ci avevano già provato ottenendo sempre un secco rifiuto, ma stavolta il colpo giornalistico è andato a buon fine e descrive la giovinezza del numero uno di Al Quaeda come quella di tanti altri ragazzi. A rovinare Osama, secondo la mamma, sarebbe stata la frequentazione all'università di persone che lo hanno portato sulla strada della radicalizzazione, fino a diventare la mente degli attacchi dell'11 settembre, il ‘principe del terrore' ucciso dalle forze speciali statunitensi il 2 maggio 2011 ad Abbottabad, in Pakistan.

"Era un bravissimo bambino fino a quando non ha incontrato delle persone che gli hanno fatto il lavaggio del cervello quando era un giovane ventenne", ha spiegato la signora Alia Ghanem al giornalista Martin Chulov del Guardian. "Sono state le persone all'università che lo hanno cambiato, è diventato un uomo diverso", ha aggiunto la donna, che vive a Gedda, "gli dicevo sempre di stare lontano da loro, e lui non avrebbe mai ammesso con me quello che stava facendo, perché mi amava così tanto".

Tra coloro che avrebbero "rovinato la vita" a Osama Bon Laden anche Abdullah Azzam, un membro dei Fratelli Musulmani che in seguito venne esiliato dall'Arabia Saudita e diventò il consigliere spirituale di Osama. "Era molto retto, molto bravo a scuola, gli piaceva molto studiare", ha raccontato Ghanem, alla quale "non è mai passato per la testa" che potesse diventare un jihadista. Ma quando l'hanno scoperto, "eravamo molto turbati, non volevo che niente del genere accadesse. Perché ha buttato tutto all'aria così?".

La madre sembra faticare a credere che il primogenito fosse stato il "principe del terrore": "Sono passati 17 anni (dall'attacco alle Torri Gemelle) e lei continua a negare", ha ammesso Hassan, un altro figlio. "Lo ha amato così tanto e si rifiuta di biasimarlo. Invece, incolpa quelli che stavano accanto a lui. Lei conosce solo il lato del bravo ragazzo, quello che tutti abbiamo visto, non è mai venuta a conoscenza del lato jihadista". Hassan al contrario della mamma, ha sentimenti contrastanti: "Sono molto orgoglioso di lui nel senso che era il mio fratello maggiore, mi ha insegnato molto. Ma non credo di essere orgoglioso di lui come uomo. E' diventato una superstar a livello globale ed è stato tutto per niente".

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