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Parigi. Pugnalato a morte in metropolitana: tutti filmano, nessuno aiuta

Andy, 22 anni, è stato ucciso nella metro di Parigi: nessuno dei presenti l’ha neanche aiutato a rialzarsi mentre era in agonia, occupati a filmare l’aggressione. “Quella gente che ha filmato è colpevole quanto l’assassino”, ha commentato la zia del giovane.
A cura di Biagio Chiariello
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Un ragazzo di 22 anni, Andy Brigitte, è stato aggredito e ucciso a Châtelet-Les-Halles, centralissima fermata della metro di Parigi. Secondo quanto si legge sui media transalpini, molti dei numerosissimi viaggiatori che si trovavano nella zona, invece di aiutarlo o di tentare di fermare l’uomo che l’ha colpito, hanno filmato la scena, per poi condividerla sui vari social network. Contattata oggi dalla radio RCI Martinique, la madre del ragazzo, distrutta dal dolore, si è detta scioccata per quanto successo al figlio: "Hanno filmato, hanno condiviso su Snapchat, condiviso su Facebook, WhatsApp e altro ancora, ma nessuno ha alzato un dito per aiutarlo", ha denunciato Linda Brigitte, infermiera presso il Pronto soccorso della Martinica. "Oggi i social network sono onnipresenti e dimostrano un'assenza di umanità".
Stando alle ricostruzioni, Andy, che abitava presso una zia nell'Essonne, periferia meridionale della capitale francese, è stato colpito alla gola da uno "squilibrato", come lo ha definito la polizia locale, ed è deceduto sul posto. L'aggressore è stato subito arrestato e internato in un ospedale psichiatrico. "È una morte assurda – dice una fonte della gendarmeria – quella di un giovane che era lì al momento sbagliato". Non vi sarebbe infatti nessun legame tra l’aggressore e la vittima, né un motivo per innescare l'aggressione, secondo quanto riporta Le Parisien.

Nel frattempo è stato aperta una petizione per raccogliere il denaro necessario alla famiglia per dare ad Andy un funerale dignitoso. In meno di 48 ore sono stati raccolti quasi 14.000 euro. E proprio i familiari non si danno pace per questa “morte assurda”: la loro rabbia è rivolta non solo a chi poteva fare qualcosa per salvare il 22enne, ma anche ai passanti che non hanno mosso un dito per aiutare un essere umano in agonia. "Oggi i social network sono onnipresenti e dimostrano un'assenza di umanità" ha detto ancora la donna. "Quella gente che ha filmato è colpevole quanto l'assassino", ha commentato la zia di Andy.

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