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Parigi, parla il padre di Zyed: “Era un drogato, non un terrorista”

Rilasciato dalla polizia, dove si era recato spontaneamente insieme ad un altro figlio, il padre dell’assalitore ucciso all’aeroporto di Orly dopo aver rubato un’arma ad una soldatessa ha parlato ai microfoni di Europe 1: “Era sicuramente sotto l’effetto della cannabis”.
A cura di Ida Artiaco
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"Mio figlio era un drogato, ma non un terrorista". Parla per la prima volta il padre di Ziyed Ben Belgacem, l'uomo ucciso lo scorso sabato all'aeroporto Orly di Parigi dalla polizia dopo aver tentato di rubare ad un militare un fucile. Il genitore è stato rilasciato, dopo essersi presentato spontaneamente alle forze dell'ordine, mentre restano in stato di fermo il fratello e il cugino dell'assalitore. Ai microfoni della radio locale Europe 1 ha assicurato che il figlio "non avrebbe mai fatto un attentato, che non andava neanche all preghiere per restare a bere. Il suo problema erano l'alcol e l'abuso di sostanze stupefacenti".

Per il padre, "Ziyed era sicuramente sotto l'effetto della cannabis". Ma questa affermazione potrà essere confermata soltanto dai risultati dell'autopsia, che sono attesi per i prossimi giorni, anche se il procuratore Francois Molins ha aggiunto che nella casa dell'assalitore sono stati ritrovati alcuni grammi di cocaina. "Quando sono arrivato al commissariato – ha continuato l'uomo – ho scoperto che la polizia aveva fatto il suo lavoro. Loro non mi hanno detto direttamente che era morto. È stato uno shock, ma che vuoi? Sono le compagnie e la droga… ma alla fine, sono io che pago".

Ziyed Ben Belgacem, 39 anni e di religione musulmana, già noto alle forze dell'ordine per piccoli precedenti di droga, aveva fatto ripiombare tutta la Francia nell'incubo terrorismo lo scorso sabato: ha tentato di rubare un'arma ad una soldatessa all'aeroporto di Orly ma è stato immediatamente ucciso dalla polizia. Prima dell'assalto allo scalo, l'aggressore aveva ferito, durante un controllo stradale a nord di Parigi, un'agente di polizia, una donna. Il padre si era presentato spontaneamente alla polizia insieme a un altro figlio, poi anche un cugino dell'assalitore si è rivolto alle forze dell'ordine, raccontando di averlo incontrato la sera prima in un bar della banlieue parigina. Le indagini sono ancora aperte, mentre il governo francese ha dichiarato lo stato di emergenza che rimarrà in vigore fino al luglio 2017.

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