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Papà picchia la figlia e le procura danni cerebrali: condannato a 14 anni di carcere

È successo in Gran Bretagna, dove un uomo è stato condannato a 14 anni di prigione per aver maltrattato, a poche settimane dalla nascita, la sua bambina, procurandole danni permanenti: non potrà più camminare, né parlare e cibarsi autonomamente.
A cura di Ida Artiaco
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A due anni non può camminare, né parlare e cibarsi da sola. Ha la vista compromessa e soffre di attacchi epilettici, in più il suo cervello è sviluppato quanto quello di un neonato. È il dramma di una bimba inglese, ridotta così dal padre, che, quando lei aveva poche settimana di vita, irritato dai suoi pianti, la malmenò selvaggiamente provocandole fratture al cranio, all'osso del collo, alle costole, danni cerebrali, ferite e lividi ovunque. È successo nel 2016 a Tipton, in Gran Bretagna: l'uomo è stato solo nei giorni scorsi condannato a 14 anni di prigione, dopo che ha distrutto la vita della sua piccola, impedendola di avere un futuro normale.

Tutto è cominciato nel febbraio di due anni fa, quando l'uomo, 27 anni, chiese l'intervento di un'ambulanza nella sua casa, perché sua figlia, nate da poche settimane, era caduta in stato d'incoscienza e faticava a respirare. All'inizio provò a giustificarsi raccontando di averla ferita involontariamente facendo cadere su di lei un telecomando. Ma la sua versione non convinse gli inquirenti, i cui dubbi furono confermati dalle radiografie effettuate sulla bimba, che mostrarono tutti i danni riportati, molti dei quali risalivano ad alcune settimane prima. La piccola trascorse sei giorni in terapia intensiva per poi essere trasferita in un reparto specialistico. Ne è risultato che la crescita e la sua intera esistenza sono compromesse. Secondo i medici, dovrà trascorrere con molta probabilità la sua vita sulla sedia a rotelle.

Non solo l'uomo è stato condannato ma anche la madre della piccola dovrà scontare una pena di tre anni per non aver impedito che la bimba subisse quei maltrattamenti che l'hanno rovinata per sempre. "È un caso terribilmente triste – ha detto il detective Kim Savage, dell'Unità di protezione pubblica -. Quella bambina era nata perfettamente sana e avrebbe avuto tutta una vita davanti a lei, invece questa violenza le ha lasciato traumi per tutta la sua esistenza, molti dei quali non potranno mai essere guariti. Questa storia deve ricordarci che quando vediamo qualcosa di sospetto dobbiamo segnalarlo alle autorità".

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