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Papa Francesco ai vescovi: “Gli omosessuali non possono entrare in seminario”

Papa Francesco ha incontrato i vescovi per discutere della presenza di omosessuali nei seminari in cui si studia per diventare preti. Il pontefice ha detto ai prelati: “Nel dubbio, meglio che non entrino”.
A cura di Davide Falcioni
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Nel corso del suo ultimo incontro con i vescovi italiani riuniti in assemblea generale per discutere di omosessualità, e in particolare della frequentazione dei seminari da parte di gay, Papa Francesco avrebbe detto ai prelati: "Nel dubbio, meglio che non entrino". Secondo Vatican Insider, che ha riportato per primo la notizia, il Pontefice si sarebbe riferito ai ragazzi omosessuali che intendono accedere alle case di formazione dove si studia per diventare sacerdoti.

La stretta di Bergoglio sull'accesso dei gay ai seminari non va intesa come una novità: la sua indicazione ai vescovi segue la Ratio Fundamentalis pubblicata nel dicembre 2016 dalla Congregazione per il clero. Nel testo si afferma che "in relazione alle persone con tendenze omosessuali che si accostano ai seminari, o che scoprono nel corso della formazione tale situazione, in coerenza con il proprio magistero, la Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione, non può ammettere al seminario e agli ordini sacri coloro che praticano l'omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay". Il Pontefice, tuttavia, aveva avuto l'attenzione nel distinguere gli atti dalle tendenze omosessuali definendo i primi come "peccati gravi", "intrinsecamente immorali e contrari alla legge naturale" e le seconde abitudini "oggettivamente disordinate", ma riferendosi a loro invitava a trattare tali tendenze con "rispetto e  delicatezza", evitando "ogni marchio di ingiusta discriminazione" e specificando infine: "Se un candidato pratica l'omosessualità o presenta tendenze omosessuali profondamente radicate, il suo direttore spirituale così come il suo confessore hanno il dovere di dissuaderlo, in coscienza, dal procedere verso l'ordinazione".

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