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Paolo Gentiloni avverte il governo: “L’isolamento dell’Italia in Europa è pericoloso”

Il presidente del Pd, Paolo Gentiloni, ha definito pericoloso l’isolamento dell’Italia in Europa, affermando che chi dà per scontato il ruolo del nostro Paese all’interno dell’Unione non si rende conto del muro che ci circonda. L’ex premier ha poi parlato dei rapporti del suo partito con i Cinque Stelle e delle politiche economiche dell’esecutivo.
A cura di Annalisa Girardi
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In foto: il presidente del Pd, Paolo Gentiloni.
In foto: il presidente del Pd, Paolo Gentiloni.

L'ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, intervistato da Repubblica, ha lanciato un monito sull'isolamento dell'Italia in Europa. "Il governo ci ha messo ai margini dell'Unione. Siamo in una pagina diversa della storia, chi dà per scontato il ruolo dell'Italia nel continente non si rende conto del muro che ci circonda", ha affermato Gentiloni, indicando che il compito del Pd, partito di cui è presidente, ora è quello di preparare un'alternativa in vista delle europee. "Il nostro splendido isolamento ungherese è pericoloso", ha poi continuato in riferimento all'alleanza del ministro dell'Interno Matteo Salvini con il premier ungherese Viktor Orbán. Tuttavia, "anche a prescindere dalla volontà di Lega e Cinque Stelle, si stanno attivando dei meccanismi che poi è difficile fermare. Forse David Cameron non voleva che il Regno Unito abbandonasse l'Ue, ma poi è praticamente successo", ha poi considerato Gentiloni. "Per fortuna il presidente della Repubblica sta cercando di attenuare questo isolamento, almeno con la Francia", ha proseguito l'ex presidente del Consiglio, sottolineando l'importanza della visita di Sergio Mattarella al presidente francese Emmanuel Macron, dopo che i rapporti fra i governi dei due Paesi avevano raggiunto alti livelli di tensione negli ultimi mesi.

"Pd con i Cinque Stelle? Ipotesi mai esistita"

L'intervista è proseguita chiedendo a Gentiloni come sarebbe potuta essere la storia post 4 marzo se il Pd avesse accettato di intraprendere un dialogo con i Cinque Stelle. Ma per il presidente dem si tratta di un'ipotesi mai esistita. "Io non faccio fantastoria", ha affermato: "Tutti vedono che questo esecutivo è un disastro. Il compito del Pd è quello di preparare un'alternativa". Gentiloni ha poi avvertito sul rischio di "giocarci l'Europa", se il Paese resta così isolato, tanto da essere diventato irrilevante anche in Libia, e se resta immobilizzato dal "battibecco quotidiano dei vicepremier". Se le cose dovessero continuare in questo modo, ha continuato l'ex premier, ci potrebbe essere la Spagna al posto dell'Italia fra un po' ad affiancare Germania e Francia ai summit europei.

Gentiloni ha poi commentato le politiche economiche intraprese dal governo giallo-verde, non vedendo in alcun modo realizzabile la possibilità di evitare l'aumento dell'Iva sulle tasse. "Sarebbe sbagliato non ammettere la crisi dell'Eurozona e il rallentamento generale, ma sarebbe allo stesso modo ridicolo non notare che la colpa dell'allarme Italia ricade anche sulle spalle del governo", ha spiegato il presidente del Pd, sottolineando che questioni macroeconomiche hanno ben poco a vedere con problemi interni al Paese, come la crisi di fiducia di imprese e famiglie e il deficit di credibilità sui mercati. In conclusione, Gentiloni ha ammesso che la proposta del segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, che vorrebbe la nascita di un sindacato unico, non solo avrebbe senso, ma sarebbe anche un'idea contenuta nell' "atto di nascita del Pd". Tuttavia, ha concluso l'ex premier, l'attuazione di un simile progetto incontrerebbe comunque varie difficoltà.

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