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Pannella, a Teramo folla commossa per l’ultimo saluto al leader radicale

Il feretro è arrivato nella piazza del municipio intorno all’una e un quarto, atteso da circa un migliaio di persone. “La grande lezione di Pannella è che non c’è bisogno del potere per realizzare le cose”, ha detto Marco Cappato.
A cura di Redazione
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Foto Roberto Monaldo / LaPresse 21-05-2016 Roma Politica Sede Partito Radicale - Camera ardente per Marco pannella Nella foto Saluto inviato dal carcere di Rebibbia Photo Roberto Monaldo / LaPresse 21-05-2016 Rome (Italy) Radical party - Funeral chamber for Marco Pannella In the photo
Sede Partito Radicale – Camera ardente per Marco pannella

Dopo il lungo omaggio ieri a piazza Navona, oggi è il giorno della cerimonia a Teramo per salutare Marco Pannella. Il feretro del leader radicale è arrivato nella piazza del municipio della sua città natale intorno all'una e un quarto, atteso da circa un migliaio di persone, dal sindaco Maurizio Brucchi, dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino dal rettore dell'Università di Teramo Luciano D'Amico e dal parlamentare Paolo Tancredi. Nella sala consiliare c'erano anche Laura Hart e Matteo Angioli, che hanno assistito Pannella negli ultimi cento giorni di malattia senza mai lasciarlo un attimo, Emma Bonino, la compagna storica Mirella Parachini, e diversi esponenti radicali, tra cui Marco Cappato, candidato sindaco a Milano.

La bara è stata coperta in parte con una bandiera tibetana. Sopra sono state poste le chiavi della città di Teramo. A Pannella, infatti, lo scorso 12 maggio era stata assegnata la massima onoreficienza dal consiglio comunale. In tanti sono accorsi per salutare il leader radicale. Il vescovo della città, Michele Seccia, è arrivato prestissimo questa mattina, ha pregato cinque minuti sul feretro nella camera ardente. "Sono vissuto nello stesso isolato, in via Santa Chiara 42 -ha raccontato il sacerdote – quando tra i miei studi di filosofia e teologia alla Statale di Roma, negli anni davvero ruggenti dopo il '68, sognavo fare sintesi: ecco sono qui e ho fatto la mia sintesi, ognuno fa la propria. Ognuno sceglie ciò in cui crede, ma alla fine la verità si ritrova sempre".

"La grande lezione di Pannella è che non c'è bisogno del potere per realizzare le cose. Sarebbe penoso quindi se tra di noi Radicali ci fosse una guerra di fazioni. Pannelliani contro amici di Bonino? Sono discorsi del cavolo", ha detto Cappato, secondo cui "bisogna ritrovare l'unità nel nome del nostro fondatore". Anche perché, all'interno del Partito radicale, "ci sono divisioni da tempo. Sono emerse le differenze. Per fortuna però noi abbiamo le regole per evitare che le divisioni siano distruttive: non abbiamo espulsione, né la disciplina dei partiti. A meno di non volersi mettere i bastoni fra le ruote, le differenze fanno ricchezza".

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