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Palermo, tredicenne autistico picchiato a scuola da un compagno

Il brutto episodio è accaduto all’Istituto tecnico economico Damiani Almeyda Crispi di Palermo. La vittima dell’aggressione, un ragazzo affetto da autismo, ha riportato ecchimosi ed escoriazioni guaribili in 7 giorni. A picchiarlo uno studente di quindici anni che è stato denunciato per lesioni personali.
A cura di Susanna Picone
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Uno studente palermitano di tredici anni affetto da autismo è stato vittima di un’aggressione giovedì mentre si trovava a scuola, nell’Istituto tecnico economico Damiani Almeyda Crispi nel capoluogo siciliano. Durante le lezioni, l’adolescente è stato picchiato da un altro studente poco più grande di lui, un ragazzo di quindici anni. Il ragazzo, come ricostruito dai carabinieri, avrebbe attaccato il compagno per futili motivi provocandogli ecchimosi ed escoriazioni giudicate guaribili in sette giorni. Dopo l’episodio, l’aggressore è stato denunciato per lesioni personali. Le indagini dei militari sono coordinate dalla procura del tribunale per i minorenni. La scuola di Palermo teatro dell’episodio ha previsto per lunedì un Consiglio di classe straordinario per parlare con tutta la classe, ma anche con i genitori di entrambi i ragazzi.

Le parole del preside della scuola – “Non credo si possa parlare di bullismo, ma in ogni caso è un deprecabile atto di violenza che va condannato con fermezza”, ha commentato Luigi Cona, dirigente scolastico dell'istituto. “I due ragazzini – ha spiegato il preside – iscritti al primo anno dell'istituto, avevano avuto un battibecco in classe. Il quindicenne aveva spinto il compagno di classe, ma l'intervento dell'insegnante e della docente di sostegno aveva immediatamente riportato l'ordine”. Poi però fuori dalla scuola i due ragazzi avrebbero continuato a discutere e ad avere la peggio è stato appunto il tredicenne. “Abbiamo immediatamente convocato il quindicenne che si è dimostrato subito dispiaciuto per quanto era accaduto. Si è detto pronto a chiedere scusa al compagno”, ha detto aggiungendo di valutare eventuali azioni disciplinare per l’aggressore. “La nostra è una scuola tranquilla – ha detto ancora il preside -, dove non si sono mai registrati simili episodi ma è importante coinvolgere gli studenti e lavorare sul rispetto dei diritti di tutti”.

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