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Palermo, spesa e slot machine durante il lavoro: 5 dipendenti pubblici incastrati dai video

Cinque “furbetti del cartellino” sono stati scoperti dai carabinieri a Cefalà Diana (Palermo). Si tratta di due dipendenti comunali e tre operatori del Coinres, consorzio che si occupa della raccolta dei rifiuti, che secondo l’accusa si assentavano dal lavoro per fare la spesa, giocare alle slot machine o per custodire i propri animali.
A cura di Susanna Picone
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Cinque dipendenti pubblici di Cefalà Diana, comune siciliano nella provincia di Palermo, sono stati scoperti dai carabinieri di Villafrati mentre, invece di svolgere il proprio lavoro, secondo l'accusa facevano altre attività come ad esempio la spesa e andavano anche a giocare alle slot machine. I cosiddetti “furbetti del cartellino” sono stati sottoposti alla misura cautelare personale di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria. Tra i cinque indagati ci sono due dipendenti comunali e tre del Consorzio intercomunale Rifiuti, energia e servizi. Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Termini Imerese, sulla base delle indagini condotte dalla locale Procura. Nel corso delle indagini è emerso come i dipendenti, inquadrati in diversi settori dell'amministrazione comunale, come l'area tecnica, l'economato e gli affari generali, oltre al Consorzio intercomunale Res, si assentavano ripetutamente durante l'orario di lavoro per svolgere diverse commissioni personali, tra cui appunto fare la spesa, giocare alle slot machine e custodire i propri animali.

Si allontanavano dopo aver timbrato il cartellino – A incastrarli le telecamere, che hanno ripreso gli impiegati che uscivano dagli uffici durante l’orario di lavoro dopo aver timbrato il cartellino. Un caso di assenteismo reiterato, poiché i lavoratori, come è emerso dalle indagini, si sarebbero allontanati più volte durante l’orario di servizio. “In particolare – fanno sapere dal comando provinciale – le risultanze investigative hanno permesso di rilevare come i dipendenti (inquadrati in diversi settori dell’Amministrazione comunale, come l’area Tecnica, l’Economato e gli Affari Generali, nonché del Coinres) mettessero in pratica sistematicamente le loro condotte fraudolente”. Nell'inchiesta che ha portato alle cinque misure cautelari ci sono anche altri quindici dipendenti comunali indagati la cui posizione personale è stata ritenuta meno pericolosa ai fini cautelari e le condotte penalmente rilevanti di lieve entità.

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