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Palermo, paziente sferra pugno e rompe il timpano al primario per andare via

A denunciare l’accaduto è stata la stessa vittima, il professor Francesco D’Arpa. Quando ha cercato di convincere l’uomo a restare in reparto è stato aggredito prima verbalmente e poi fisicamente dal paziente che gli ha sferrato un pugno talmente violento da rompergli il timpano.
A cura di Antonio Palma
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Voleva andare via dall'ospedale a tutti i costi e senza sentire ragioni, così quando il medico responsabile del reparto dove era ricoverato ha tentato di fargli cambiare idea, lui lo ha aggredito, arrivando a sferrargli un pugno talmente violento da provocare al dottore la perforazione del timpano. È l'ennesimo episodio di aggressione ai danni di un medico avvenuto nei giorni scorsi al policlinico di Palermo. A denunciare l'accaduto è la stessa vittima, il professor Francesco D'Arpa, responsabile dell'unità operativa di Endoscopia digestiva del Policlinico di Palermo. "È successo tutto in pochi minuti, martedì scorso alle 8.30 del mattino. Il paziente era stato ricoverato la sera precedente per una patologia addominale, ma nella mattinata aveva manifestato l'intenzione di dimettersi per eseguire una seduta di chemioterapia programmata" ha raccontato D'Arpa.

"Dopo averlo informato che la sua permanenza in Chirurgia d'urgenza era prioritaria rispetto alla seduta di chemio, che poteva essere rimandata, è andato in escandescenze" ha spiegato il medico,  ricostruendo l'accaduto: "Si è rivestito, si è strappato catetere venoso e sondino nasogastrico e si è allontanato dall'ospedale, apostrofando pesantemente chiunque cercasse di chiedere spiegazioni sul suo comportamento e rifiutandosi di firmare le dimissioni volontarie". Dopo poco è avvenuta l'aggressione fisica. "Pensavamo che l'episodio si fosse chiuso lì ma a distanza di pochi minuti è tornato indietro, un'altra discussione altrettanto pesante di pochi secondi e in un attimo mi si è scagliato contro con un pugno all'orecchio" ha ricordato  D'Arpa. Soccorso e sottoposto gli accertamenti del caso, al medico è stata diagnosticata una "perforazione timpanica e una perdita improvvisa dell'udito con acufeni e una prognosi di 40 giorni.

Il medico ha immediatamente sporto denuncia per lesioni gravissime. Al suo fianco si è schierato l'ordine dei medici del capoluogo siciliano . "L'ennesima aggressione inaccettabile in un ospedale che sprigiona contro i medici tutta la rabbia pericolosa, espressione di un disagio sociale. Perseguiremo in tutte le sedi competenti l'autore di quest'ultima violenza costituendoci parte civile negli eventuali procedimenti", ha detto Toti Amato, presidente dell'Ordine dei medici di Palermo, concludendo: "Tutti i medici sono vicini e partecipi delle difficoltà che vivono quotidianamente tutti i professionisti della salute siamo impegnati ogni giorno ad utilizzare tutte le soluzioni possibili per garantire a tutti i colleghi la nostra assistenza".

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