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Palermo, nuova aggressione in ospedale: inserviente picchiato dai parenti di un paziente

L’uomo ha riportato una lesione di un timpano: era intento a distribuire i pasti tra i pazienti.
A cura di Davide Falcioni
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Un dipendente dell'ospedale Cervello di Palermo addetto alla distribuzione dei pasti in un reparto annesso al pronto soccorso è stato picchiato dal parente di un degente e ha riportato la lesione di un timpano. Nel reparto di "breve osservazione" erano presenti in tutto 28 pazienti su 16 posti disponibili: 12 erano sulle barelle. Una condizione di sovraffollamento resa ancor più complicata dalla presenza di intere famiglie che assistono i malati. Dopo il suo arrivo, l'addetto alla distribuzione dei pasti domenica scorsa aveva invitati i parenti dei pazienti ad allontanarsi: uno di questi, però, ha risposto seccato: "Tu già hai parlato troppo". Poi l'ha colpito causandogli la rottura del timpano. L'uomo è stato denunciato alle forze dell'ordine.

Quello di cui è stato vittima l'operatore è stato il quinto episodio di aggressione in corsia in tre settimane. Alcuni giorni prima era toccato a un chirurgo dell'ospedale Villa Sofia, colpito con un casco dal parente di un paziente andato in escandescenza. La scorsa settimana si era verificata un'altra aggressione all'ospedale dei Bambini. I chirurghi hanno tentato un'operazione disperata per strappare alla morte un bimbo nato con un tumore. I genitori erano a conoscenza della difficoltà dell'intervento, ma il padre, dopo avere appreso che il figlio era deceduto, ha picchiato quattro medici; uno dei quali è stato medicato al pronto soccorso per un trauma cranico.

Giovedì scorso le violenze avevano riguardato l'Asp di Carini, dove una dipendente è stata aggredita da un utente. La donna, mentre stava dando informazioni nella sala d'attesa, è stata gettata a terra, trascinata per i capelli e colpita con calci e pugni. Un altro caso il 25 marzo: a Partinico un ragazzo è andato al pronto soccorso dell'ospedale con l'influenza pretendendo di essere visitato senza aspettare il proprio turno. L'infermiera si è avvicinata per spiegargli che avrebbe dovuto attendere, ma l'uomo ha reagito con minacce e con due calci alla spalla e al petto.

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