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Palermo: minori stranieri non accompagnati sfruttati nei campi per 12 euro al giorno

I responsabili di una cooperativa procacciavano operai da sfruttare nelle campagne e nelle pizzerie tra gli ospiti minori stranieri non accompagnati.
A cura di Davide Falcioni
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Dopo aver accolto minori stranieri non accompagnati li reclutavano per farli lavorare nelle campagne e nelle pizzerie in cambio di una retribuzione di 12 euro al giorno. L'ennesimo caso di caporalato, che ha coinvolto persino dei bambini, è stato denunciato a Borgetto, in provincia di Palermo. A procacciare lavoratori da schiavizzare non erano però spietati caporali, bensì alcuni membri della comunità “New River” gestita dalla cooperativa sociale EsseQuadro. A scoprire le gravissime violazioni la Polizia giudiziaria del tribunale dei minori di Palermo che ieri è intervenuta: la comunità amministrata I responsabili di una da Andrea Meli è finita sotto accusa mentre per otto persone coinvolte nella vicenda sono state eseguite le misure interdittive richieste dal gip Guglielmo Nicastro.

A far scattare le indagini alcune segnalazioni sulle condizioni di disagio vissute dagli ospiti della comunità: alcuni di loro, interrogati dalla polizia, hanno confermato le accuse aggiungendo che non mancavano episodi di sfruttamento, con i giovani stranieri costretti a vivere e lavorare in pessime condizioni igienico-sanitarie. Circostanze che la polizia ha potuto verificare anche grazie alle intercettazioni telefoniche. Un ragazzo nigeriano ha riferito di essere stato impiegato alla pizzeria La Sorgente, gestita da Vincenzo Alduina e Maria Teresa Lombardo, genero e figlia di Antonino Lombardo, titolare dell’immobile in cui si trova la New River, percependo un salario settimanale di 50/60 euro, a fronte dei 1.200 euro al mese previsti dal contratto nazionale. Un altro dei giovani durante il lavoro ha subito una grave ustione alla mano, è stato accompagnato all'ospedale solo dopo aver assicurato che non avrebbe detto la verità su come si era ferito.”Tutto ciò è avvenuto nella piena consapevolezza del responsabile della comunità”, affermano gli inquirenti.

A reclutare i minori e impiegarli nel lavoro agricolo erano Francesco e Pietro Lo Baido e Giuseppe Di Bella, imprenditori agricoli di Partinico e Borgetto. I giovanissimi operai percepivano appena 12 euro al giorno, disponendo di poco cibo e lavorando a chilometri di distanza dalla prima fontana dotata di acqua potabile.

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