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Palermo, maestra rimprovera i piccoli per non aver ricevuto regalo, genitori: “Bimbi in lacrime”

La denuncia da parte di un gruppo di genitori di alcuni piccoli alunni di una scuola elementare di Palermo. L’episodio sarebbe avvenuto in una terza classe. L’insegnante avrebbe redarguito i piccoli alcuni dei quali sono scoppiati in lacrime e hanno rivelato tutto ai genitori che infine hanno presentato una lettera di protesta inviata alla dirigente scolastica.
A cura di Antonio Palma
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"Mi auguro che da grandi non sarete come i vostri genitori che vi stanno dando dei cattivi esempi" così una maestra di scuola elementare si sarebbe rivolta ai piccoli suoi alunni lamentandosi di non aver ricevuto l'atteso regalo di fine anno, rimproverandoli e lasciandoli così lacrime. Come racconta l'edizione palermitana di Repubblica, è quanto hanno denunciato diversi genitori di alcuni bimbi di una scuola elementare del capoluogo siciliano dopo aver appreso dai loro figli il comportamento sopra le righe dell'insegnante. L'episodio sarebbe avvenuto in una terza classe di una scuola elementare dopo che la maestra si sarebbe accorta che solo due dei 16 piccoli studenti le avevano riservato un pensierino per il saluto di fine anno.

Stando sempre al racconto del quotidiano, la docente che sarebbe destinata a lasciare l'incarico in quella classe per un altro ruolo dirigenziale sempre nella scuola, avrebbe rifiutato anche il regalo di un terzo bambino, un piccolo dono che il piccolo alunno aveva confezionato con le sue mani, un segnalibro di carta, solo perché aveva saputo che i suoi genitori si erano rifiutati di partecipare alla raccolta dei soldi per un regalo collettivo. Per lo stesso motivo un altro piccolo, anche lui scoppiato in lacrime, sarebbe stato redarguito duramente dall'insegnante. Quando i bimbi hanno riferito tutto ai genitori all'uscita da scuola, si è sollevata una protesta che ha messo d'accordo diversi genitori. Tutti insieme infatti hanno presentato una lettera di protesta inviata alla dirigente scolastica e al direttore dell’ufficio scolastico regionale per raccontare l'accaduto. I genitori chiedono che la donna non insegni più in quella classe mentre alcune famiglie stano valutando se agire per vie legali contro di lei.

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